Le ragazze Usa si confermano mondiali, l’Olanda si arrende

La capitana della nazionale donne Usa, Megan Rapinoe festeggia il titolo mondiale dopo la vittoria sull'Olanda per 2-0.
La capitana della nazionale donne Usa, Megan Rapinoe festeggia il titolo mondiale dopo la vittoria sull'Olanda per 2-0. EPA/IAN LANGSDON

ROMA. – Sono sempre le americane le regine del calcio mondiale femminile. Battono 2-0 l’Olanda e si mettono in bacheca la quarta stella dopo quelle conquistate nel 1991, 1999 e nell’ultima edizione del 2015. Lo fanno da campionesse in carica, confermandosi una spanna sopra tutte le altre nazionali arrivate in Francia.

Alla terza finale iridata di fila (nel 2011 furono sconfitte dal Giappone solo ai rigori, ma è la quinta in otto edizioni), diciamolo subito, le ‘star & stripes’ della ct Jillian Ellis hanno vinto meritatamente al ‘Parc Olympique’ di Lione contro le Leeuwinnen Oranje arrivate all’ultimo atto piuttosto svuotate di energie e senza più quell’esuberanza fisica e mentale che le aveva portate via via a superare prima l’Italia e poi la Svezia con grande personalità.

Ci pensano Alex Morgan e Megan Rapinoe con due grandi prestazioni a indirizzare il match deciso dal rigore (non limpidissimo ma certificato dal Var) calciato dalla capitana americana – balzata agli onori delle cronache per la sua battaglia contro le discriminazioni e la polemica a distanza col presidente Trump – al 16′ st e bissato 8 minuti dopo da una splendida percussione di Rose Lavelle che avanza fino al limite dell’area, si mette palla sul mancino e incrocia perfettamente sul palo opposto.

Un uno-due micidiale arrivato solo dopo un’ora di gioco ma col bandolo del gioco sempre in mano alle americane che hanno più volte sbattuto contro la super-portiera olandese van Veenendaal, la migliore n.1 della rassegna iridata, capace di tre-quattro super interventi (in uno di questi aiutata anche dal palo).

La superiorità tecnica e tattica della Rapinoe e compagne, che hanno sempre amministrato il giropalla senza mai correre pericoli, è stata evidente per tutti i 90′, con le Orange che si sono limitate a contrastare la manovra statunitense, trovando solo qualche ripartenza interessante ma stoppata sempre sul più bello dalla coriacea Dahlkemper.

L’unica vera, grande occasione capita sui piedi della Meidema, quando il risultato era ancora in bilico (1-0 per gli Usa), la ma giustiziera dell’Italia esagera nelle finte e non trova lo spazio per il tiro a porta aperta. La partita si può dire finita lì (68′), il resto è stato solo un monologo Usa che prima raddoppiano e poi più volte rischiano di rendere ancora più amaro il pomeriggio delle olandesi.

Gli Stati Uniti si confermano sul tetto del mondo per la quarta volta nella storia, la nazionale di calcio femminile più titolata di sempre e, in poche parole, la più forte: nel Mondiale francese ha vinto sette partite su sette, con ben 26 reti all’attivo (Morgan 7 e Rapinoe 6) e mettendo in campo una vera e propria parata di stelle coi tacchetti. E per la prima volta, insieme alle altre 23 nazionali della rassegna iridata, applaudite da tutto il mondo che ha scoperto finalmente il calcio femminile.