Universiadi: affondo della scherma, l’onda rosa trascina l’Italia

Camilla Mancini, Martina Sinigalia e Erica Cipressa (reduce dall'oro individuale) festeggiano il quinto oro azzurro nel torneo di fioretto a squadre dell' Universiade Napoli2019.
Camilla Mancini, Martina Sinigalia e Erica Cipressa (reduce dall'oro individuale) festeggiano il quinto oro azzurro nel torneo di fioretto a squadre dell' Universiade Napoli2019. ANSA / POOL UNIVERSIADE NAPOLI 2019

NAPOLI. – L’onda rosa dello sport si conferma anche alle Universiadi. Perché l’accelerata nel medagliere dell’Italia lo hanno dato le donne, da Erica Cipressa a Carlotta Ferlito, passando per Fiammetta Rossi e le ragazze del fioretto. Delle 26 medaglie conquistate in questi primi giorni di gare, 16 (quattro ori, cinque argenti e sette bronzi) sono quelle conquistate dalle “ragazze terribili” italiane a conferma che lo sport tricolore, a tutti i livelli, vive un momento di grazia proprio grazie alle donne.

E se l’eco della passione scatenata dalla nazionale femminile di Milena Bertolini – secondo la quale “le donne salveranno il calcio” – ai mondiali di Francia ancora non si è spenta è proprio perché le donne sono state capaci di conquistare gli appassionati.

Alle Universiadi napoletane la marcia in più nel medagliere porta la firma della scherma (12 medaglie in totale tra uomini e donne): oggi ancora due podi, l’oro con il fioretto femminile donne trascinato dalla figlia d’arte Erica Cipressa (con Camilla Mancini, bronzo nell’individuale e Martina Sinigalia) e il bronzo della squadra maschile di scherma, con un altro figlio d’arte sul podio, il napoletano Valerio Cuomo (il papà, Sandro, è stato bronzo a Los Angeles 1984 e oro ad Atlanta 1996 nella spada), sul podio con Lorenzo Buzzi e Federico Vismara.

“E’ un sogno vincere due ori in questa Universiade – commenta Erica Cipressa – sono felicissima perché li ho voluti fortemente. Ora un po’ di meritate vacanze e poi mi concentrerò sulla prossima stagione”.

Il lunedì delle Universiadi è stato caratterizzato soprattutto dal via della ‘regina’ degli sport, l’atletica leggera che monopolizzerà lo stadio San Paolo, finalmente restituito anche all’atletica per quasi tutta la settimana. Subito in pista la piemontese Daisy Osakue (un anno fa fu colpita ad un occhio da un uovo, un episodio derubricato dal razzismo ma che ha fatto parlare a lungo) che si è guadagnata la finale del lancio del disco di domani come Giada Andreutti.

Qualificata alle semifinali dei 400 ostacoli Ayomide Folorunso. Ma il vero spettacolo di oggi è stato quello della vela: prima giornata di regate nel golfo di Napoli e la mente è tornata ai giorni e ai fasti dell’America’s Cup World Series del 2012 e 2013. Da oggi e fino alle finali del 12 luglio in programma 32 regate, 16 per ciascun equipaggio, ‘incantano’ la città che può vantare uno scenario unico al mondo.

Manca ancora l’acuto il nuoto che oggi incassa il quarto posto di Ivano Vendrame nei 100 sl e quello di Matteo Lamberti negli 800 stile, ai piedi del podio per due centesimi ed il sesto nei 200 rana donne di Francesca Fangio.

Intanto, atleti e delegati ne approfittano per andare alla scoperta di Napoli e la Campania tra mostre, siti archeologici e puntate al mare. Il presidente della Fisu Oleg Matytsin oggi ha visitato il Museo di Capodimonte e si è detto “incantato da Caravaggio e dalla Parabola dei Ciechi di Bruegel Il Vecchio”, definendo il museo “meraviglioso”.

(dell’inviata Laura Masiello/ANSA)

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