Progetto Italia, si stringe entro il primo agosto

Salini Impregilo regista del salvataggio di Astaldi
Salini Impregilo al fronte dell' operazione di salvataggio di Astaldi

MILANO.- Progetto Italia vede il traguardo. E’ previsto per la fine di luglio, tra quindici giorni, la firma degli accordi vincolanti per far partire definitivamente l’operazione che prevede anche il salvataggio di Astaldi, in procedura concorsuale dallo scorso 18 dicembre.Registi sono Salini Impregilo e la Cassa Depositi e Prestiti, con il sostegno delle banche creditrici.

L’operazione ha visto un ulteriore passaggio lunedì sera, termine fissato dal Tribunale di Roma per la presentazione dell’integrazione alla proposta presentata dal Contractor romano lo scorso 13 febbraio.

Per rispettare i tempi il Cda di Salini Impregilo si era riunito venerdì scorso, restando aperto nel fine settimana per sistemare le ultime tessere del mosaico, ma è stato necesario ricorrere ai supplementari. Da qui la proposta presentata ad Astaldi, che ha riunito il Cda stamane per prendere atto della nuova offerta corredata dalle ‘comfort letter’ di Cdp Equity (100% Cdp) e delle banche coinvolte.

La busta contenente il nuovo piano, primo passo per chiudere la procedura concorsuale, è stata poi consegnata oggi dalla stessa Astaldi in cancelleria al Tribunale fallimentare di Roma, per ‘guadagnare’ questi ulteriori quindici giorni necessari per chiudere l’operazione.

Contraddittoria la reazione dei titoli in Borsa. Dopo un rialzo iniziale (Salini Impregilo +1,4%) e Astaldi (+4%), la prima ha invertito quasi subito la rotta, per chiudere con un calo del 3,3% a 1,702 euro, mentre Astaldi ha resistito in terreno positivo con un lieve rialzo dello 0,27% a 0,745 euro.

A sbloccare quello che rischiava di essere uno stallo di una giornata difficile sono state le lettere di Salini Costruttori, Cdpe, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Sace, Bnp Paribas, Illimity, Banco Bpm ed Mps, necessarie per richiedere il rinvio della scadenza, il terzo dall’avvio delle trattative lo scorso 13 febbraio.

Ora Salini Impregilo ha tutto il tempo necessario per concludere la trattativa con la Cdp e le banche e calibrare l’offerta definitiva, mettendo nero su bianco “termini e condizioni del loro intervento”, come indicato dallo stesso Contractor nella nota serale. Nei prossimi giorni intanto dovrebbe riunirsi il Cda della cassa Depositi e Prestiti per fare il punto della situazione.

La nuova proposta completa quella precedente, con un aumento di capitale da 225 milioni di Astaldi, riservato a Salini Impregilo, un aumento da 600 milioni di quest’ultima e un finanziamento da quasi un miliardo.

L’aumento di Salini sarà ripartito tra Salini Costruttori (50 milioni), Cdpe (250), le banche (150) e il mercato (150), con la garanzia di Bofa e Merril Lynch.

Il finanziamento si articola invece in 200 milioni per le esigenze di cassa di Astaldi fino all’omologa del concordato, 384 milioni da parte delle banche finanziatrici di quest’ultima, per le garanzie funzionali alla prosecuzione dell’attività, e ulteriori 200 milioni per rifinanziarne il prestito obbligazionario.

Completano il quadro 200 milioni destinati a Salini Impregilo per una linea di credito revolving, disponibile dopo la chiusura dell’aumento da 600 milioni, benzina necessaria per allargare Progetto Italia ad altri soggetti.

(di Paolo Verdura/ANSA)