Passa alla Camera la legge promozione dei libri, nasce la capitale della lettura

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La legge libro mira alla promozione della lettura

ROMA.- Un premio annuo di 500mila euro per la città capitale del libro, che prenderà vita sul modello della capitale della cultura; la nascita del bollino di qualità per le librerie; soldi alle scuole per la formazione di personale che si occupi delle biblioteche interne. Ma anche “patti locali” con reti di pubblico e privato per il sostegno alla lettura, oltre agli interventi sul prezzo dei libri con la conferma del limiti agli sconti – oggetto della polemica degli editori – che sarà del 5 per cento, il 15 per cento solo per i libri scolastici.

Approvata alla Camera con 406 voti favorevoli e l’astensione solo di Forza Italia, si avvia a diventare legge, seppure parzialmente decurtato nei fondi, il ddl per la promozione del libro e della lettura. “Il nostro paese non ne aveva mai avuta una ed ora ce l’abbiamo fatta, l’abbiamo portata in porto”, sospira soddisfatta al telefono con l’ANSA Flavia Piccoli Nardelli che del provvedimento, avviato senza successo nella scorsa legislatura (naufragò alla fine per mancanza di coperture) si occupa ormai da quattro anni.

Certo serviranno più fondi, ribadisce precisando che il passaggio sotto le forche caudine della commissione Bilancio ha portato a limature degli stanziamenti un po’ qui un po’ là. “Ma quello di oggi è un primo fondamentale passo – insiste – un telaio su cui appendere altri provvedimenti”.

Tant’è. Se gli editori dell’Aie sono in polemica per l’intervento sugli sconti e hanno convocato per domani mattina un comitato di presidenza urgente nel quale fare il punto, i deputati hanno garantito fino all’ultimo un sostegno bipartisan.

“In un Parlamento così rissoso un risultato non certo da poco”, commenta la deputata Pd. La conferma arriva anche dai commenti, dal ministro della cultura Bonisoli (“Il nostro Paese ha bisogno di una legge per incentivare la #lettura”) alle associazioni dei librai di Confcommercio e Confesercercenti che si spingono a parlare di “giornata storica (…) per una legge che finalmente fa giocare tutti alla pari e premia la concorrenza basata sulla competenza e non sul potere o sul monopolio”.

Soddisfatto anche il sindacato italiano dei librai (Sil): “Finalmente – dice la presidente Cristina Giussani – il Paese si dota di una legge che ha come obiettivo l’allargamento della platea dei lettori e che individua nelle librerie dei territori, in particolare le indipendenti, un elemento fondamentale per la promozione della lettura, intervenendo anche su un riequilibrio della concorrenza”.

Ora il testo andrà al Senato, dove comunque dovrebbe arrivare in qualche modo blindato. Nardelli ricorda la gran quantità di lavoro fatto dalla commissione cultura, “24 audizioni nella passata legislatura, 19 in questa – dice -. Abbiamo ascoltato tutti i più importanti esperti del settore, da Giovanni Solimine a Lorenzo Casini e Paola Dubini. E poi i librai, gli editori piccoli e grandi, le associazioni, tutte le migliori pratiche.

Abbiamo raccolto un materiale immenso e prezioso che meriterebbe di essere pubblicato. E quello che ne è venuto fuori, vorrei non è una semplice legge sul libro è un provvedimento organico sulla lettura”. Ora se si procede in fretta “in autunno avremo la legge”, conclude. “Il paese ne aveva bisogno”.

(di Silvia Lambertucci/ANSA)

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