Aragoste e champagne, si dimette ministro di Macron

Ministro "delle aragoste"
Il ministro Francois de Rugy

PARIGI.- In molti lo avevano pronosticato sin dall’inizio come l’inevitabile epilogo. A una settimana dalle accuse sulle cene da nababbo – con tanto di aragoste giganti, champagne e vini da centinaia di euro a spese del contribuente – il ministro della Transizione Ecologica, Francois De Rugy, ha rassegnato le dimissioni dicendosi vittima di un “linciaggio mediatico” orchestrato contro di lui.

Dimissioni rapidamente accolte dal presidente, Emmanuel Macron, che ha evocato una “scelta personale” del ministro, e dal premier Edouard Philippe, lo stesso che in piena bufera – appena qualche giorno fa – gli aveva rinnovato la fiducia.

Furioso per le bordate e le rivelazioni a ripetizione, non solo sui menu extralusso, il numero 2 del governo che appena qualche giorno fa disse di non avere “alcun motivo” di lasciare getta dunque la spugna. E denuncia per diffamazione Mediapart, il giornale on-line dal quale partirono le prime accuse contro lui e la moglie Séverine De Rugy.

“Gli attacchi e il linciaggio mediatico di cui la mia famiglia è oggetto – si legge nel comunicato con cui il ministro ha annunciato le dimissioni – mi inducono oggi a prendere le opportune distanze, chiunque potrà capire. Lo sforzo necessario per difendermi fa sì che io non sia nelle condizioni di assumere in modo sereno ed efficace l’incarico che mi è stato affidata dal presidente della Repubblica e dal primo ministro. Questa mattina ho dunque presentato le dimissioni al premier”.   Tutto ha avuto inizio circa una settimana fa.

Le prime rivelazioni di Mediapart – con tanto di foto d’appoggio, tra vini di grands crus francesi e le aragoste giganti che troneggiano su un banchetto degno del Re Sole – hanno fatto il giro dei social. Secondo il giornale on-line, sono state in totale una decina le cene di questo tenore organizzate da De Rugy tra ottobre 2017 e giugno 2018, vale a dire quando era ancora alla guida dell’Assemblea Nazionale, senza nesso apparente con il suo incarico.

Tra gli invitati all’Hotel de Lassay – sede di rappresentanza del presidente della Camera – diversi familiari e amici, soprattutto di Séverine, la moglie giornalista al settimanale di gossip Gala.

In questi ultimi giorni lui si è sempre difeso garantendo che si trattava solo di “cene informali” con personalità della “società civile” legate all’esercizio del suo incarico. In tv, ha pure dichiarato di essere “intollerante ai crostacei, all’aragosta. Non ne mangio, non mi piacciono neanche le ostriche, lo champagne, mi fa venire il mal di testa. Detesto il caviale”.

Bollate come “menzogne” anche le indiscrezioni del quotidiano Le Parisien, secondo cui la consorte avrebbe acquistato con i soldi del parlamento un asciugacapelli intarsiato con foglie d’oro alla modica cifra di 499 euro.

Quanto ai costi ritenuti eccessivi per la ristrutturazione della casa di rappresentanza a Parigi, un’altra delle polemiche che lo hanno travolto insieme a quelle legate ad un appartamento ad affitto calmierato vicino Nantes, colui che poco meno di un anno fa venne nominato ministro dell’Ambiente dopo le dimissioni a sorpresa di Nicolas Hulot si è impegnato a “rimborsare ogni euro” eventualmente contestato.

Ma nel Paese segnato dalle proteste dei gilet gialli sul potere d’acquisto, le rassicurazioni non sono bastate a placare la rabbia suscitata da quell’infilata di crostacei giganti a spese del contribuente.

Giovedì, quando il ministro cercava ancora di tenere duro, dei manifestanti lo hanno addirittura accolto in provincia con un’immensa aragosta gonfiabile. La pressione si stava facendo sempre più insostenibile, incluso tra i banchi della maggioranza En Marche, dove in diversi non hanno nascosto la loro irritazione per pratiche considerate da vecchio mondo. Oggi le dimissioni.

(di Paolo Levi/ANSA)