Alitalia: entro metà settembre il piano. Nodo esuberi

Piloti ed equipaggio si avvicinano ad abbordare un aereo Alitalia
Piloti ed equipaggio si avvicinano ad abbordare un aereo Alitalia. (ANSA)

ROMA. – Due mesi per confezionare il piano industriale e presentare l’offerta vincolante per la nuova Alitalia. Il Ministero dello sviluppo economico ha fissato al 15 settembre la deadline per il primo step cui è chiamata la cordata composta da Fs, Delta, Atlantia e Tesoro.

Un lavoro che vedrà i partner impegnati a trovare una sintesi delle diverse idee sul rilancio della compagnia. Con l’occhio vigile del Governo, che torna a ripetere l’esigenza di limitare al massimo i tagli all’occupazione. Ma tra gli addetti ai lavori circolano già calcoli sui possibili esuberi, che potrebbero anche superare quota 2.000.

Segue a distanza l’intera operazione Bruxelles, ricordando che l’indagine sul prestito ponte “è ancora in corso e non è ancora possibile prevederne l’esito”.

Sul tavolo di lavoro per il piano, che partirà a breve con una serie di incontri tra i partner, c’è già la bozza messa a punto in questi mesi da Fs e Delta e che ora, dopo l’ingresso di Atlantia nella cordata, è destinata ad alcuni aggiustamenti di rotta, tra cui una spinta ai ricavi e al traffico sul lungo raggio e l’aggiunta di misure per migliorare i ‘servizi a terra’ seguendo il modello Fiumicino.

Potrebbe subire modifiche anche il capitolo ‘flotta’: l’attuale bozza prevedrebbe la messa a terra di 18 aerei, ma la conseguente riduzione dei movimenti a Fiumicino, gestito da Aeroporti di Roma, potrebbe non essere gradita ad Atlantia.

Il piano “dovrà rilanciare concretamente ed efficacemente la compagnia nel medio-lungo termine e garantire la più ampia tutela possibile dei livelli occupazionali”, torna a raccomandare, dopo quanto fatto dal vicepremier Di Maio, anche il ministro dei trasporti Danilo Toninelli.

I possibili esuberi preoccupano anche i sindacati, che si preparano a dare battaglia chiedendo l’utilizzo di pensionamenti ed eventualmente il ricollocamento dei rimanenti esuberi. E se sul tema delle quote azionarie ci sarebbe già un’intesa di massima (Fs con il 35%, Tesoro al 15%, Delta al 10-15% – la società avrebbe indicato un investimento massimo di 100 milioni – e Atlantia al 35-40%), i partner dovranno trovare la quadra anche sul management: la caccia ai nomi sarebbe già partita e tra i papabili figurerebbero il commissario Stefano Paleari, l’ex ad di Meridiana Roberto Scaramella, l’ad di Adr Stefano De Carolis e anche l’ex commissario e attuale ad di Tim Luigi Gubitosi.

Intanto il M5s torna a difendersi sulla scelta di Atlantia. L’intervento della holding dei Benetton in Alitalia non confligge con la revoca della concessione di Aspi, sono due “strade separate”, ribadisce Toninelli, ammonendo ancora una volta la società: non pensi di usare Alitalia per arrivare ad altro, l’obiettivo dell’operazione è fare sistema e Adr “oggi ha finalmente occasione di dimostrare davvero” di volerlo fare.

Atlantia intanto supera l’esame di S&P: la possibile partecipazione in Alitalia non ha immediate implicazioni per il rating, assicura l’agenzia, rilevando tuttavia incertezze sulla potenziale rinegoziazione o revoca della concessione per Aspi.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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