Milano-Cortina, Zaia: “Ora parte la fase operativa”

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia durante il Forum ANSA:
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia durante il Forum ANSA:

VENEZIA. – “Il lavoro è impostato molto bene, prima faremo la governance in chiave giuridica, che avrà nel board gli enti fondatori, ma poi interessa la parte operativa, dobbiamo ragionare in maniera industriale”. E’ il cronoprogramma in vista delle Olimpiadi 2026 delineato stamani dal presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha partecipato al Forum ANSA in vista dei giochi invernali di Milano-Cortina.

Entro la fine del mese, ha precisato Zaia, la fase costituente della governance andrà conclusa, per poi passare alla fase della progettazione delle opere e degli impianti, per la quale, ha ribadito, “è fondamentale ci sia un manager, e lo dovremo pagare bene. Ci sarà una riunione importante entro fine mese, poi chiudiamo la partita della governance entro l’estate, perché poi la parte operativa deve partire subito”.

Un manager quindi a capo della struttura di esecuzione, e ben remunerato. “Sembra una cosa scontata – ha commentato Zaia – ma in questo Paese parlare di stipendi alle persone che sanno lavorare sembra sia blasfemia; io dico che chi lavora bene deve essere pagato bene. Se siamo convinti che l’Olimpiade è un fatto industriale – ha puntualizzato – dobbiamo investire con manager seri. Se cerchiamo qualche elefante della politica il mio voto non ci sarà, ma anche i miei colleghi sono d’accordo”.

Sottolineando che per Cortina già i Mondiali di sci del 2021 sono una preparazione all’evento olimpico, il presidente veneto non ha nascosto il rischio di illeciti nei lavori. Citando l’ex pm veneziano Carlo Nordio, ha però fatto notare che “la burocrazia è come aprire delle porte, se ne hai sei o sette una non si apre, e arriva uno con il ‘lubrificante’, che sono le tangenti”.

Fondamentale quindi per Zaia è “sburocratizzare, avere un approccio anglosassone alla questione. Se uno è ladro ruba anche l’elemosina; noi dobbiamo fare in modo che le leggi siano rispettate, che gli appalti siano chiari e le procedure specchiate, avremo la collaborazione dell’Anac e delle forze dell’ordine, però a un certo punto bisogna fare le opere, e lo dice uno – ha chiosato – che ha per le mani la Pedemontana Veneta, il cantiere più grosso d’Italia”.

Fondamentale anche il ruolo del Comitato olimpico internazionale, che “è come Catone il censore per noi, viene lì e controlla. Noi siamo esperti in cantieri, ma è bene che ci sia accompagnamento del Cio. Ci saranno ‘tagliandi’ fino al 2026”. Quanto infine all’impatto sociale dei Giochi sul veneto e Cortina, Zaia ha indicato due elementi: la partecipazione popolare e il ruolo promozionale per Verona, sede della cerimonia di chiusura.

“Un vecchio contadino di montagna – ha raccontato – ha ancora la fiaccola del 1956, per dire che il sentimento e il legame con quelle Olimpiadi è ancora fortissimo. Ora abbiamo il mondo digitale, e tutta la comunità è coinvolta”. Quanto a Verona, “l’ho voluta con forza perché nel dossier è di forte impatto iconico, è il brand di Romeo e Giulietta. L’Arena, un contenitore-monumento da 24 mila persone avrebbe una vera opportunità di una visibilità mai avuta nella sua storia”.