M5S deroga tetto dei due mandati, rebus candidabilità di Virginia Raggi

M5s: schermata di una pagina del sito Rousseau
M5s: schermata di una pagina del sito Rousseau

ROMA. – Deroga al tetto dei due mandati per i consiglieri comunali, apertura alle liste civiche. Nell’ultimo “tutorial” sulla riorganizzazione del M5S Luigi Di Maio completa il corposo pacchetto di novità organizzative per recuperare consenso – ed attivisti – sul territorio. Tutti i punti della riorganizzazione, dall’istituzione del team di coordinatori alla deroga ai due mandati, saranno oggetto dell’assemblea degli iscritti convocata su Rousseau il 25 luglio e di una successiva votazione online.

La deroga ad una dei pilastri del Movimento ha dei paletti ben precisi. “Se tu vieni eletto consigliere comunale o di municipio al 1/o mandato e lo porti avanti tutto e poi decidi di ricandidarti e non diventi né presidente di municipio né sindaco, allora il tuo secondo mandato, quello precedente non vale”, spiega Di Maio. E il leader M5S usa una formula, accolta con qualche ironia sui social, per certificare la deroga: il primo mandato si chiamerà “mandato zero”. La deroga, precisa il vicepremier non vale per chi è sindaco, cioè per chi ha “gestito potere o prende uno stipendio pieno”.

Ma leggendo il post spunta un’incognita, emersa anche in alcuni ambienti pentastellati: chi, al primo mandato, non ha completato i 5 anni e poi è stato sindaco è escluso dalla deroga? Un quesito non da poco perché riguarda Virginia Raggi in prima persona. La sindaca di Roma, infatti, quando era consigliere in Campidoglio non completò neppure la metà del mandato perché la giunta Marino cadde. Sicura, invece, l’esclusione della sindaca di Torino Chiara Appendino.

Sulle liste civiche l’apertura di Di Maio è prudente. La sperimentazione, sottolinea, avverrà solo dove c’è stata “comprovata esperienza di partecipazione comune con comitati, associazioni e movimenti”. Ma per Di Maio è comunque un’apertura necessaria. “Se ci troviamo su un territorio in cui abbiamo lavorato fianco a fianco con un comitato, un’associazione, un movimento ha senso secondo voi poi andare alle comunali e candidarci gli uni contro gli altri?”, è la domanda che pone il leader, che ha un obiettivo: mettere in campo l’apertura alle civiche già alle prossime Regionali.

(di Michele Esposito/ANSA)

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