Carabiniere ucciso: scattò foto bendato, indagato carabiniere

Christian Gabriel Natale Hjorth uno dei due cittadini americani fermato per l'omicidio del vicemaresciallo Mario Cerciello Rega, bendato, con le mani legate e il capo chinato
Christian Gabriel Natale Hjorth uno dei due cittadini americani fermato per l'omicidio del vicemaresciallo Mario Cerciello Rega, bendato, con le mani legate e il capo chinato, 28 luglio 2019 ANSA

ROMA. – Ha un nome il carabiniere autore della foto, che ha fatto il giro del mondo, in cui compare uno dei due ragazzi californiani arrestati per l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega mentre si trova in una stanza della caserma dei carabinieri di via In Selci seduto con il capo chino, una benda sugli occhi e le mani immobilizzate dietro la schiena.

C’è quindi un secondo indagato nel filone di indagine della Procura di Roma relativo allo scatto in cui è stato immortalato Christian Gabriel Natale Hjort poco prima di essere interrogato nella caserma dei carabinieri. Al militare che ha scattato la foto i magistrati di piazzale Clodio contestano il reato di rivelazione del segreto d’ufficio.

Già nelle scorse settimane si è proceduto all’iscrizione di un sottufficiale accusato di avere bendato il ragazzo. L’attività degli inquirenti ora va avanti per accertare chi è stato a diffondere quell’immagine. Sono state ascoltate, in varie parti di Italia, decine di carabinieri con l’obiettivo di individuare chi ha ‘postato’ in una chat la foto di Natale con la benda sugli occhi. Uno scatto da cui, fin da subito, l’Arma dei carabinieri ha preso “fermamente le distanze”.

Mentre il procuratore facente funzioni, Michele Prestipino, nei giorni scorsi ha assicurato che i fatti saranno accertati ‘senza alcun pregiudizio e con il rigore già dimostrato da questa procura in altre analoghe vicende’. E sulla foto del ragazzo, che potrebbe anche diventare un prezioso strumento in mano alle difese, si è mossa anche la Procura militare di Roma che ha aperto un fascicolo,al momento contro ignoti, in cui si ipotizza il reato previsto dall’art.127 del codice penale militare di pace («Divulgazione di notizie segrete o riservate») con riferimento esclusivamente alla diffusione.

Sul fronte delle indagini riguardo la morte del vice brigadiere Cerciello, ucciso con 11 coltellate a Roma la notte tra il 25 e il 26 luglio scorso, è stato nuovamente ascoltato in Procura Andrea Varriale, il collega che era con lui quella notte. Si tratta del terzo confronto tra il carabiniere in servizio alla stazione di piazza Farnese e i magistrati titolari dell’indagine che vede indagati i due giovani californiani Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth per concorso in omicidio. L’atto istruttorio si è svolto alla presenza del procuratore facente funzioni Michele Prestipino e il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia.

(di Chiara Acampora/ANSA)