Tennis: Murray rientro agrodolce, ko e salta Us Open

Andy Murray
Il tennista scozzese Andy Murray nella partita contro Gasquet. (EcoDiario.es)

ROMA. – Un rientro in chiaro-scuro per Andy Murray tornato a giocare in singolare otto mesi dopo il delicato intervento di ricostruzione dell’anca. Lo scozzese, ex n.1 del mondo, lo ha fatto a Cincinnati dove è in corso l’ultimo Master 1000 prima degli US Open che prenderanno il via fra un paio di settimane a New York e che ha già visto l’uscita di scena dei colori azzurri: dopo le sconfitte di Marco Cecchinato e Matteo Berrettini, sono arrivate nella notte italiana anche l’uscita di scena di Lorenzo Sonego (ko contro Kyrgios) e il forfait di Fabio Fognini, alle prese con un problema alla caviglia.

Nella città dell’Ohio però l’attesa era tutta per il redivivo scozzese, scivolato al n.326 del ranking, opposto al francese Richard Gasquet: è finita male, ma solo nel risultato, dato che quello più contava era riprendere confidenza con la partita, dove era approdato grazie alla wild card degli organizzatori.

Appena otto mesi fa, dopo l’eliminazione al primo turno degli Australian Open, sempre per via del problema fisico che si trascinava ormai da mesi e mesi, sembrava che l’epilogo fosse già scritto. Ma il tre volte vincitore di Slam e due volte olimpionico (Londra 2012 e Rio 2016) non ne ha voluto sapere di chiudere così mestamente una carriera luminosa che lo aveva portato in cima al mondo.

Così Andy è ripartito, ha cercato di rimettere in sesto un fisico malconcio, arrivando a rivedere la luce prima in doppio con Feliciano Lopez, fino all’emozionate “doublé” misto con Serena Williams a Wimbledon.

Ex “Fab Four”, il 32enne scozzese – primo tennista britannico a vincere Wimbledon nell’era Open, 77 anni dopo Fred Perry – è stato, negli ultimi 10 anni, secondo solo a “King” Roger per talento.

Quel successo ‘in casa’ nel 2016 resta il punto più alto di una carriera comunque eccelsa (40 tornei ATP, tra cui 14 Masters 1000 e le ATP Finals 2016) con il distinguo, rispetto agli altri tre colleghi fuoriclasse, di non poter ancora condividere con loro il ritorno alla vittoria dopo la decadenza.

Così, dopo la sconfitta, Murray ha deciso di prendere ancora un po’ di tempo e ha fatto sapere che dopo Cincinnati non bisserà la sua presenza agli US Open, dove trionfò nel 2012: “So che non tornerà tutto magicamente come prima in una partita o in una settimana”, ha detto in conferenza.

“Gli organizzatori annunciavano oggi le wild card, noi speravamo di poterla bloccare ancora per un po’ per vedere come mi sentivo – ha spiegato – Avrei dovuto dare una risposta prima di scendere in campo, e non me la sono sentita di accettare. Avrei voluto aspettare di capire come avrebbe reagito il mio fisico almeno dopo un paio di partite. Poi, se oggi avessi accettato ma non fossi stato in grado di giocare sarebbero iniziate le domande: perché ha dovuto rinunciare alla wild card? Qualcosa non va? Qual è il problema? Non sarebbe giusto”. Non giocherà dunque a Flushing Meadows, ma sarà in campo a Winston-Salem la prossima settimana e quindi al tornei asiatici di Zhuhai e Pechino.

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