Ferragosto tragico, almeno tredici vittime al mare e montagna

Sommozzatori portano a riva il corpo di uno dei due ragazzini dispersi in mare ad Ortona (Chieti) e poi trovati morti.
Sommozzatori portano a riva il corpo di uno dei due ragazzini dispersi in mare ad Ortona (Chieti) e poi trovati morti. ANSA/LORENZO DOLCE

ROMA. – Ferragosto tragico in mare e in montagna con un bilancio di morti e feriti, talvolta molto gravi, pesantissimo: almeno 12 le vittime. Ha destato sconcerto e dolore la morte di due fratellini cinesi di 11 e 14 anni che hanno perso la vita in mare nei pressi di Ortona (Chieti) dopo essere stati scagliati dalle onde contro una scogliera frangiflutti. I due erano in spiaggia con la famiglia per festeggiare ferragosto. Il padre ha tentato di raggiungerli, ma invano, e a sua volta è stato soccorso.

Epilogo drammatico, lo stesso giorno, anche per un camionista romeno di 24 anni che nell’Olprepò Pavese è annegato dopo essersi tuffato in un laghetto nel Parco di Lungavilla per recuperare la sua canna da pesca. Molti i tuffi in mare che hanno visto un epilogo tragico. A Trani un uomo di 63 anni è morto, probabilmente a causa di un malore mentre era in acqua.

Stessa sorte per un giovane indiano di 22 anni, morto a Castel Volturno (Caserta) annegato mentre faceva il bagno con alcuni amici. Era invece di nazionalità americana, ma con origini italiane, la persona di 54 anni che la notte di Ferragosto è annegata nelle acque antistanti il lungomare di Aspra, nei pressi di Palermo.

E’ deceduto in ospedale, dopo essere stato ricoverato in gravi condizioni, un uomo di 41 anni, di nazionalità egiziana, che ieri pomeriggio si è sentito male mentre nuotava con il figlio di 14 anni nel fiume Adda nel tratto tra Monza e Bergamo. Fatale per un 23enne di Jesolo (Venezia) un tuffo dal pedalò il giorno di Ferragosto: non è più riemerso e il suo corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco dopo lunghe ricerche.

Non ce l’ha fatta neppure una 22enne di Perugia morta oggi in ospedale a Ancona dopo essersi tuffata in mare l’8 agosto scorso ed essere rimasta sott’acqua in arresto cardiocircolatorio. E’ andata meglio a un 19enne soccorso in extremis mentre giaceva sul fondo di una piscina presso una spiaggia a Viareggio (Lucca). Il giovane, nato a Milano, è in prognosi riservata all’ospedale Opa di Massa.

A Ferragosto anche gli sport estremi hanno fatto vittime. A Trento una base jumper svedese di 30 anni ha perso la vita sul Monte Brento, in Trentino. Josefin Sando, questo il nome della vittima, si è lanciata insieme al marito ma il suo paracadute non si è aperto. Nello stesso impianto un altro incidente: un altro base jumper, questa volta uno statunitense di 35 anni, si è ferito dopo essere rimasto appeso alla parete dopo un lancio.

Incidente simile ma con un epilogo migliore nel Valdarno, nei pressi di Reggello (Firenze), dove un uomo di 50 anni, residente a Impruneta, è rimasto ferito gravemente dopo essere precipitato con il suo parapendio.

Ha perso la vita invece un’alpinista italiana di 41 anni precipitata alla vigilia di Ferragosto sul massiccio degli Ecrins, sulle Alpi francesi: secondo le ricostruzioni la donna sarebbe scivolata cadendo da un centinaio di metri mentre si trovava su un picco a 3.330 metri.

Nello stesso giorno un’altra donna è morta: si tratta di una 54enne residente a Pavia che ha perso la vita cadendo in un dirupo mentre stava effettuando un’escursione con il figlio sul Monte Sicolo, in provincia di Bergamo. Una tredicesima vittima il 14 agosto sul massiccio francese del Monte Bianco: in questo caso si tratta di un alpinista lituano di 38 anni, finito in un crepaccio dopo una caduta di qualche decina di metri.

(di Paolo Teodori/ANSA)