Decreto “Salva Ilva” appeso a un filo. Slitta ancora sulla Gazzetta Ufficiale

Sciopero dei riders
Sciopero dei fattorini a luglio del 2017 per denunciare le condizioni precarie di lavoro dei riders della consegna a domiciio. (Pressreaders.com)

ROMA. – Ritarda la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del “decreto-imprese” subito ribattezzato decreto Salva-Ilva perché ridisegna e limita il sistema di immunità penale per manager e proprietari dell’ex-Ilva ora passata ad ArcelorMittal.

Il testo però prevede anche un importante pacchetto di misure per il sostegno delle imprese in crisi, la tutela dei lavoratori precari, dei raider, la proroga degli ultimi Lavoratori socialmente utili (Lsu).

Uscito dal consiglio dei ministri del 6 agosto con la dicitura “salvo intese”, il testo è ancora in sospeso. La sua pubblicazione era prevista per oggi, ma adesso si parla di 21, 22 agosto ovvero dopo che il Parlamento deciderà il futuro del Governo Conte.

Cé’ quindi il rischio che una serie di misure importante restino imbrigliate nella crisi agostana e nelle sue conseguenza. Le varie disposizioni sono frutto di un accordo fra M5S e Lega, ma da domani potrebbero non avere vita facile in Parlamento con il rischio di non poter essere convertite in legge entro i 60 giorni canonici.

Ancora una volta il destino dell’Ilva sembra appesa a un filo. Come è noto, la misura “salva-Ilva” è stata concepita per evitare il rischio di un recesso da parte di ArcelorMittal se il 6 settembre non vengono rinnovate le tutele penali previste per chi gestisce il siderurgico.

ArcelorMittal ha chiesto una proroga e Di Maio ha previsto uno “scudo” attenuato per tutti quei comportamenti messi in essere da ArcelorMittal in ottemperanza dell’attuazione del nuovo Piano Ambientale. Ma perché lo scudo scatti il decreto deve essere pubblicato in Gazzetta.

Nel “decreto-imprese” ci sono poi altre norme care soprattutto ai Cinquestelle. Ci sono le risorse necessarie (10 milioni nel 2019 e 6,9 nel 2020) per salvare il sito di Napoli di Whirlpool. Norme a tutela dei raiders.

Finalmente, dopo più di un anno dal primo incontro di Di Maio con i ragazzi che fanno consegne a domicilio in bicicletta, arriva un loro inquadramento con tutele economiche e assicurative. Gli viene riconosciuta una “paga oraria”, a patto che si accetti almeno una chiamata in quell’ora, e la possibilità del cottimo purché questa componente retributiva non sia prevalente. Devono essere assicurati contro gli infortuni e le malattie.

Il decreto permette ai collaboratori (iscritti alla gestione separata dell’Inps) di maturare il diritto alla disoccupazione, alla maternità e all’indennità di ricovero ospedaliero con un solo mese di contribuzione (cioè un solo mese di lavoro) e non con tre mesi come fino ad ora.

Il decreto prevede anche la stabilizzazione dei precari Anpal (L’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro istituita nel 2015 con il Jobs Act); e la proroga fino a fine anno delle retribuzioni dei Lavoratori Socialmente Utili, rimasti ancora attivi (circa 15.000), retribuzioni peraltro più basse del reddito di cittadinanza (circa 600 euro al mese per 20 ore di lavoro settimanali).

(di Maria Gabriella Giannice/ ANSA)