Donato Mucci, un difensore dal piede vellutato

Mucci con la maglia del Deportivo Italia contrasta un avversario
Mucci ha giocato tutta la sua carriera con la maglia del Deportivo Italia. foto cortesia

CARACAS  – Una delle caratteristiche dell’italo-venezuelano Donato Mucci quando solcava i terreni di gioco era che si distingueva dai suoi per l’interpretazione perfetta dal suo ruolo: abile con il tocco di palla, ma anche al momento di bloccare gli avversari. Una vera diga della difesa. Questo campione di origine molisana (i suoi genitori sono di Santa Croce di Magliano, in provincia di Campobasso), come molti figli d’italiani ha iniziato a dare i primi calci ad un pallone nei campetti del Centro Italiano Venezolano di Caracas.

“Ho iniziato a giocare nel 1978 nel CIV di Caracas. Allora avevo, 10 anni, giocavo con i più piccoli. Ricordo che a quei tempi gli allenamenti erano buoni. I nostri allenatori erano esigenti, ma non si lavorava sull’aspetto psicologico, l’unica cosa che ricordo sono le urla del mister e del delegato a bordo campo”.

In quel periodo sui campetti del sodalizio di Prados del Este Mucci ha avuto allenatori provenienti da diversi paesi del Sudamerica: Argentina, Brasile, Cile ed Uruguay. Tutti con un passato nel calcio professionistico venezuelano.

“Il primo allenatore é el mulato Elio con la squadra del CIV, mentre nel torneo interno avevo come mister Selso de Oliveira. Poi, el mulato si é trasferito alla scuola La Salle La Colina ed il suo posto nel CIV é stato preso dal brasiliano Jandir Procopio, un ottimo formatore per i giovani calciatori. Poi ho avuto la fortuna di essere allenato da Pedro Pablo ‘Perico’ León, un peruviano che aveva partecipato al mondiale Messico 1970, con lui ho imparato tantissimo”

Grazie alle sue ottime prestazione con il club di Prados del Este viene acquistato nel 1984 dal Deportivo Italia. Allora aveva appena 16 anni e frequentava il quinto anno del bachillerato. Il matrimonio tra Mucci e gli azzurri durerà tutta la sua carriera da professionista.

“Ricordo che a quei tempi c’erano ottimi giocatori venezuelani e stranieri. Quando scendevano in campo le squadre de las colonias (Deportivo Italia, Maritímo, Deportivo Galicia, ndr) c’erano tanti tifosi sugli spalti, ma la manutenzione dei campi di gioco era pessima con le uniche eccezioni di Pueblo Nuevo e Cachamay”.

Donato Mucci, ha avuto la fortuna di avere come compagni di squadra campioni dell’epoca come i creoli Vicente Vega, Pedro Febles, Bernardo Añor, Juan José “Cheche” Vidal, Ángel “venado” Castillo, e gli stranieri: il peruviano Jaime Duarte, i brasiliani Tobino, Carieton ed altri. Ha avuto come avversari calciatori del calibro di: Laureano Jaimes, Ildemaro Fernandez, Carlos Maldonado, Memin Sanchez, Noel “Chita” Sanvicente, José Ramón “Mon” López, Franco Rizzi, Héctor Ribas, Gaby Miranda, Wiston Arreaza, Cherry Gamboa, Saul Maldonado, Boby Elli ed altri.

“Le gare che ricordo con più entusiasmo sono i cosiddetti clásicos con il Maritímo, quando c’era quella sfida l’Olímpico si riempiva. Un’altra delle sfide affascinanti dell’epoca sono quelle con il Deportivo Táchira nello stadio Pueblo Nuevo di San Cristóbal”.

Mucci ha avuto anche l’onore di difendere la casacca della nazionale venezuelana, lo ha fatto nei Juegos Odesur di Santiago del Cile en el Preolimpico del 1987.

“Nella prima esperienza, quella dei Juegos Odesur, avevo 18 anni, e ricordo che futono molte difficoltà in tutti gli aspetti: logistica, alimentazione e fornitura degli attrezzi. Mentre la seconda é stata nel preolimpico verso Seul 1986. Queste qualificazioni si sono svolte a Cochabamba in Bolivia e la nostra preparazione si e svolta sull’Ávila ed il nostro bunker era l’Hotel Humbolt. Ho giocato poco, ma in squadra c’erano personaggi come Noel ‘Chita’ Sanvicente, Cheo Gómez, Laureano Jaimes, Hector Rivas, Wiston Arreaza, Franco Rizzi, Ildemaro Fernandez, Pablito Mendoza, Isea, Zdenko e Cayoyo, Roberto Cavallo, Vicente Fernandez, Luis Carlos Mendoza ed altri”.

In ritiro con la nazionale venezuelana. foto cortesia

Nella sua carriera da calciatore professionista sono stati tanti gli allenatori che ha avuto Mucci. “Ricordo che il mio primo allenatore é stato Nerio Hernández, avevo 16 anni, lo ricordo con molto affetto. Lui mi ha dato l’opportunità e la fiducia. Hernández mi ha portato ad una gara di Coppa Libertadores dove abbiamo affrontato i boliviani del Blooming a Cochabamba. Pensa che per molti anni, grazie a lui, ho avuto il record del calciatore più giovane ad aver disputato una gara di Coppa Libertadores. Poi c’è stato l’argentino Richard García, prima l’ho avuto come compagno di squadra e poi come mister, lui aveva come assistente Lobo Gómez Benites. Loro mi hanno trasmesso tutta la loro esperienza. Infine ho avuto il brasiliano Badu Viera, da lui ho imparato tante cose nuove, anche grazie alla sua esperienza nei campionati europei ed asiatici. Mentre in nazionale ho avuto come allenatori Pepito Hernández, Rafa Santana, Manuel Plasencia e Luis Mendoza”.

Donato Mucci, non solo giocava a calcio, ma studiava anche all’Università. Si é laureato in ingegneria civile presso l’Universidad Central de Venezuela, ma c’é stato un momento in cui ha dovette lasciare il calcio per dedicarsi alla carriera universitaria. E adesso lavora come ingegnere dal 1993.

(di Fioravante De Simone)