Treviso e la fiera con le “case chiuse”, sarà tutto soft

Una targa all'ingresso di un "bordello" anni '40 con le tariffe delle prestazioni.
Una targa all'ingresso di un "bordello" anni '40 con le tariffe delle prestazioni.

TREVISO. – Appena il tempo di far immaginare un weekend ‘hot’ e licenzioso nel centro di Treviso, che arrivano le rassicurazioni sulla “massima sobrietà” della Festa degli antichi mestieri, che nella città di “Signore & Signori” celebrerà anche le ‘case chiuse’ e le ragazze che vi lavoravano.

Giorni di polemiche e di dubbi sull’allegoria o meno del progetto, proposto dall’Associazione il Doge, hanno fatto muovere anche il Comune di Treviso, guidato dal sindaco leghista Mario Conte, che patrocina l’iniziativa, e ha mandato i vigili urbani per capire che tutto fosse il regola.

Lo è, ha assicurato il presidente dell’associazione, Giorgio Bughetto, al quale la polizia municipale ha chiesto soprattutto la predisposizione dei piani di sicurezza, vista la prevedibile forte affluenza di pubblico e curiosi nelle giornate di sabato 31 agosto e domenica primo settembre.

Per ricordare i lavori della Treviso che fu, Bughetto ha pensato di riproporre l’allegoria di un vecchio bordello in Piazza Pio X, zona che fino agli anni ’50 era conosciuta per le molte case d’appuntamento che vi si affacciavano. Ci saranno gli stand di arrotini, impagliatori di sedie, i fabbri, ma anche le signorine che accoglievano gli uomini nelle case di tolleranza, interpretate in forma di commedia dalle ballerine di una compagnia di burlesque.

“Questa – aveva spiegato Bughetto – è la zona della città che nei secoli è andata popolandosi di bordelli e case chiuse. In una ricostruzione storica della città del passato non poteva mancare l’arte del casino. Così ci siamo attrezzati”.

Chi si aspetta ragazze discinte, scollature e altro rischia però di andare fuori strada. Vi sarà una elegante scenografia in stile Art Noveau che riproduce l’ingresso di un bordello d’antan, con tavolini e divanetti, e alcune ragazze vestite con abiti anni Trenta.

E anche lo spettacolo burlesque sotto i due tendoni allestiti in piazza sarà all’insegna dell’eleganza, non della volgarità. Uno spettacolo, spiega il sindaco in una nota, che come la rievocazione della casa chiusa “sarà assolutamente aperto a tutti senza alcuna limitazione”.

L’associazione Doge, precisa infine il sindaco, ha ribadito “l’assoluta sobrietà della rievocazione”.

Lascia un commento