Di Maio: “Leali a Ue e Nato, ma dialoghiamo con tutti”

Il nuovo ministro degli Esteri Luigi Di Maio saluta l'uscente Enzo Moavero Milanesi.
Il nuovo ministro degli Esteri Luigi Di Maio saluta l'uscente Enzo Moavero Milanesi. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Il piano della scrivania è tirato a lucido ma i dossier nei cassetti sono tanti, complicati e tutti da studiare. Luigi Di Maio lo sa e si mette subito al lavoro con una messaggio di saluto alla diplomazia italiana, non prima di essersi seduto a favore di camera nello studio al piano nobile della Farnesina.

Le immagini del suo primo giorno da ministro degli Esteri rimbalzano subito sui social, ma i contenuti sono nella lettera d’intenti con la quale elenca le sue priorità agli ambasciatori, rivendicando la lealtà europea e atlantica ma anche la libertà di dialogare con tutti.

“La politica estera sarà una componente essenziale dell’azione di questo Governo”, scrive Di Maio, sottolineando che “l’obiettivo prioritario” è “l’interesse nazionale”. Il ministro parla di “un dialogo franco e aperto con i nostri partner, senza ovviamente rinunciare ai valori europei e atlantici che caratterizzano la storia del nostro Paese”. Ma anche di “apertura al dialogo con gli altri”.

Un esordio tutto politico dal quale, in filigrana, emerge la consapevolezza che il rapporto con Mosca è da gestire, ovviamente con le molle. Come, del resto, quello con la Cina, che ha imbarcato l’Italia nella Belt&Road Initiative. Tutto ciò in piena guerra dei dazi con gli Stati Uniti di Trump che al governo Conte bis ha dato il suo endorsement.

Ma Di Maio vuole dare un respiro ampio al suo mandato, come aveva già anticipato nelle prime dichiarazioni. E, in barba alle frecciate che ricordano gaffe anche recenti e a chi puntualizza la sua scarsa dimestichezza con i dossier internazionali, il neo ministro traccia un percorso del protagonismo prossimo venturo dell’Italia.

Così, ribadisce, l’Africa “non può essere più vista solo come motivo di preoccupazione, bensì come opportunità per individuare nuovi partner strategici attraverso i quali incrementare lo sviluppo e la crescita del nostro Paese”. Non poteva mancare, nel messaggio, la questione immigrazione. “Intendiamo lavorare per una maggiore responsabilizzazione dell’Europa e un superamento del regolamento di Dublino”, afferma.

Non trascura un tema a lui caro, quello della crescita, che passa traverso l’internazionalizzazione del sistema Paese e deve essere “sostenibile”.

Il neo capo della diplomazia italiana è arrivato nel primo pomeriggio alla Farnesina, accolto da una sorridente Elisabetta Belloni, il segretario generale, che lo ha accompagnato su per lo scalone di marmo. Ha distribuito strette di mano a funzionari, carabinieri, operatori e ha riservato un abbraccio al sottosegretario pentastellato uscente Manlio Di Stefano.

Poi l’incontro con l’ormai ex Enzo Moavero Milanesi per il rituale passaggio delle consegne. “Sono molti i dossier sul tavolo e c’è tanto da fare davanti a noi. I cittadini aspettano risposte concrete ed è nostro dovere dargliele”, ha scritto subito Di Maio in un post sui social.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA)

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