Altri 34 migranti soccorsi da Ocean Viking: “Ora porto”

La Alan Kurdi in una foto d'archivio.
La Alan Kurdi in una foto d'archivio. ANSA/FABIAN HEINZ

ROMA. – Altri 34 migranti sono stati presi a bordo dalla Ocean Viking che continua a navigare in area sar libica con 84 persone soccorse. Finalmente a Malta, invece, gli ultimi 5 della Alan Kurdi, dopo che l’Italia aveva comunicato che vigeva ancora il divieto d’ingresso firmato dall’ex ministro Matteo Salvini.

E mentre l’attuale titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, mantiene il low profile e tace, il premier Giuseppe Conte invita “tutte le forze politiche” ad “evitare di concentrarsi ossessivamente sullo slogan, porti aperti o porti chiusi”: il tema “va gestito a livello europeo”.

Dalla nuova presidente della Commissione Ursula von der Leyen arriva un’apertura alla revisione del Regolamento di Dublino, che impone al Paese di primo approdo di farsi carico dei migranti. Era stato l’aereo Moonbird di Sea Watch a segnalare un gommone in difficoltà con 34 persone (tra cui una donna incinta ed un bambino di un anno) al largo della Libia.

Nella notte sono stati presi a bordo dal veliero Jozefa che li ha poi trasferiti sulla Ocean Viking, “nel mezzo di una tempesta. Abbiamo ancora una volta chiesto un ‘place of safety’ (un porto sicuro dove sbarcare) per le 84 persone soccorse a bordo”, fa sapere Sos Mediterranee che, insieme a Medici senza frontiere, gestisce la nave umanitaria.

La Libia ha offerto un ‘pos’ ma quel Paese, secondo Medici senza frontiere, “non è un posto sicuro dove riportare le persone soccorse. Abbiamo chiesto un’alternativa”. E a breve potrebbe toccare così all’Italia dover rispondere alla richiesta della nave delle ong francesi.

La soluzione arriva invece dopo 11 giorni per la Alan Kurdi di Sea Eye. Malta ha accettato di far sbarcare gli ultimi 5 rimasti a bordo, dopo che gli altri 8 erano stati evacuati per ragioni sanitarie in precedenza. Il Governo della Valletta ha spiegato di aver acconsentito allo sbarco dopo che due Paesi europei si sono offerti per accogliere gli ospiti della nave tedesca e dopo che Sea Eye ha accettato di far decadere l’azione legale avviata contro Malta.

Intanto, Conte al Senato ha ribadito che sui decreti sicurezza firmati da Salvini saranno accolte “le osservazioni del presidente della Repubblica”, in particolare sulle sanzioni milionarie per le navi delle ong e sull’obbligo di prestare comunque soccorso a chi è in pericolo in mare.

Il premier ha anche invocato la modifica del Regolamento di Dublino, la ‘gabbia’ che impone all’Italia di tenersi i migranti sbarcati. E in questo una sponda è giunta dalla neo presidente della Commissione Ue: serve “un nuovo patto sulla migrazione e sull’asilo” e la riforma di Dublino, ha detto von der Leyen.

“E’ – ha aggiunto – una questione che riguarda la solidarietà, che per definizione non può dipendere da una posizione geografica. Non può essere la base sulla quale un Paese deve assumersi maggiori responsabilità per esempio rispetto all’arrivo dei migranti”.

Si punta a lavorare per un “approccio nuovo, più sostenibile, affidabile e permanente per la ricerca ed il salvataggio” delle persone “sostituendo le soluzioni ad hoc esistenti”, e ad assicurarsi che “esistano autentici percorsi legali verso l’Europa”.

Naturalmente Salvini va all’attacco. “Sono assolutamente a disposizione – spiega – del nuovo ministro dell’Interno per i dossier aperti. Non per i consigli perché non ne ha bisogno, ma può contare sulla mia leale collaborazione perché si occupa di sicurezza del Paese. Mi auguro che non si pieghi ai ricattucci della sinistra cancellando i decreti sicurezza perché farebbe il male di questo Paese”.

Dalla parte opposta, attacca anche Matteo Orfini (Pd): “Il primo atto del nuovo governo – nota – è chiudere i porti alla Alan Kurdi che è ancora in mare con solo 5 naufraghi a bordo. Così non va bene, per niente. Cacciare Salvini e tenersi le sue politiche non mi pare geniale. Chiedo al governo di correggere subito questo errore”.

(di Massimo Nesticò/ANSA)