Gwalior Fort, quando ci si difendeva nei fortini

Forte di Gwalior, nell’India centrale
Forte di Gwalior, nell’India centrale
Gli spettacolari sviluppi nel potere distruttivo delle armi negli ultimi secoli hanno avuto effetti nefasti sull’architettura militare. La magnifica struttura raffigurata qui sopra è il Forte di Gwalior, nell’India centrale, nello Stato di Madhya Pradesh. Non ha più senso costruire qualcosa del genere se lo si deve solo buttare giù a cannonate.
Il Forte, su una collina, è esistito almeno dal 10° secolo e ci sono iscrizioni entro il perimetro che suggeriscono come le sue origini potessero essere molto più lontane ancora. Tra l’altro, in un tempio indù al suo interno è stato identificato il più antico uso noto dello “zero” come numero. Appare in un’inscrizione su una tavola celebrativa del tardo 9° secolo, soggetta quindi a una datazione precisa.
La costruzione del Forte com’è oggi risale perlopiù al 15° secolo. In altre parole, a poco prima dell’introduzione dell’uso dell’artiglieria che ha reso questo tipo di struttura obsoleto. Che si sappia, il primo utilizzo di moschetti e di cannoni in India fu dell’esercito di Babur – un discendente diretto di Tamerlano e fondatore dell’Impero Mogol – durante la prima battaglia di Panipat (1526). Gli europei erano già avanti in fatto di distruzione. Secondo gli storici il primo uso dei cannoni in Europa risalirebbe invece al 13° secolo, in Spagna, durante le battaglie tra i regni cristiani e quelli islamici.
Per le postazioni di combattimento terrestre, oggi si fa tutto, o quasi, con filo spinato, mine anti-uomo/anti-carro e sacchi di sabbia – per non parlare ovviamente delle bombe e dei missili. Riferimenti all’ “arte della guerra” ormai attirano tendenzialmente pernacchie e battute ironiche. Sicuramente si facevano cose tremende nelle segrete del Forte di Gwalior, ma almeno c’è rimasto lo splendore.
(di James Hansen)

Lascia un commento