Riparte la politica estera, Mattarella vedrà Trump

Il Presidente Sergio Mattarella durante il suo intervento alla cerimonia 150° anniversario dell’Associazione Italiana Editori.
Il Presidente Sergio Mattarella durante il suo intervento alla cerimonia 150° anniversario dell’Associazione Italiana Editori. (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – Con la formazione del nuovo governo riparte la politica estera e si ricuciono i tradizionali legami dell’Italia con l’Unione europea e gli Stati Uniti. Le prossime settimane si annunciano caldissime per valutare lo stato di salute del peso politico dell’Italia e per presentare il nuovo esecutivo ai partner che contano.

Come è ovvio che sia, si parte dal bersaglio grosso, cioè gli Stati Uniti. In pochi giorni voleranno tra New York e Washington il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il neo ministro degli Esteri, Luigi Di Maio e il presidente Sergio Mattarella.

Per il capo dello Stato è in via di avanzata organizzazione un bilaterale con Donald Trump alla Casa Bianca per la metà d’ottobre. Ma prima di lui si troveranno a New York sia il premier Conte che il ministro Di Maio che parteciperanno insieme all’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si svolge dal 15 al 30 settembre.

Giorni importanti per la diplomazia italiana che permetterà sia a Conte che a Di Maio una girandola d’incontri bilaterali, tra i quali ci potrebbe essere anche un faccia a faccia tra il capo della Farnesina e il segretario di Stato Mike Pompeo, che Di Maio ha invitato anche a Roma ai primi di ottobre. Con tutta probabilità poi il nuovo capo della diplomazia italiana tornerà negli States insieme al presidente Mattarella nella metà d’ottobre.

Ma, al di là dei rapporti transatlantici, grande è l’attenzione alle dinamiche europee che necessitavano di una registrata dopo le frizioni nei 14 mesi del governo giallo-verde. Non è un caso se il presidente della Repubblica riceverà in pochi giorni il presidente francese Emmanuel Macron, a Roma per incontrare Giuseppe Conte, e quello tedesco Franck-Walter Steinmeier, in visita di Stato.

Va ricordato che fu proprio Mattarella a riallacciare i rapporti con Macron dopo che Parigi aveva richiamato l’ambasciatore francese in una delle crisi diplomatiche più accese degli ultimi anni con un paese europeo. Rapporti positivi poi confermati durante i molti vertici degli ultimi mesi e ora sottolineati con la decisione del presidente francese di essere il primo leader della Ue a incontrare Conte a capo del nuovo esecutivo.

Pochi giorni dopo il capo dello Stato volerà a Copenaghen per una visita di Stato in Danimarca, e quindi, in rapida successione, sarà ad Atene per l’annuale vertice di Arrajolos. La Danimarca, che non ha l’euro ma è legata ad esso da un accordo di scambio, ha appena incassato la conferma di Margrethe Vestager come commissario alla Concorrenza. Paese che ha confermato il suo europeismo di fondo alle ultime elezioni, preoccupato per la Brexit, la Danimarca è però una delle nazioni di quella nuova Lega anseatica che chiede rigore nei conti pubblici.