Alitalia: Un mese per chiudere, proroga a metà ottobre

I tempi si allungano per Alitalia. (Lasicilia.it)

ROMA. – Un altro mese di tempo per chiudere l’operazione Alitalia. Il Ministro dello sviluppo económico Stefano Patuanelli ha autorizzato, su richiesta dei commissari, la proroga al 15 ottobre del termine per la presentazione dell’offerta vincolante e definitiva per Alitalia da parte del consorzio con Ferrovie dello Stato, Atlantia, Delta e Mef.

Si guarda intanto ad Atlantia, che dopo le misure della magistratura nei confronti di dipendenti di Aspi e Spea, ha convocato per domani un cda straordinario che dovrebbe decidere anche sul futuro dell’a.d. Giovanni Castellucci.

Sulla questione interviene oggi il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, chiedendo che la vicenda non diventi “una questione politica”.

La nuova proroga, che gli addetti ai lavori assicurano essere l’ultima, verrà usata ora per risolvere i problemi ancora aperti sul tavolo. A partire dal nodo della joint venture transatlantica “Blue Skies”, con il ruolo di Alitalia che nell’accordo preliminare risulterebbe secondario.

C’è poi da definire la governance, con la scelta dell’a.d. già affidata ad una società di cacciatori di teste: nel toto nomi tornano con insistenza l’ex a.d. di Meridiana Roberto Scaramella e l’ex numero due di Fca Alfredo Altavilla; mentre per la poltrona di presidente si parla dell’attuale commissario Stefano Paleari.

Infine, l’ultima definizione delle partecipazioni azionarie, con Delta che, secondo indiscrezioni, potrebbe salire oltre il 10%, mentre Fs e Atlantia dovrebbero avere il 35% e il Tesoro il 15%.

A fare il punto sulla situazione sarà il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli al tavolo convocato per mercoledì pomeriggio al dicastero di via Veneto: all’incontro, che sarà il primo con il nuovo Governo (l’ultimo con Di Maio risale al 3 luglio), ci saranno sindacati, associazioni professionali, commissari straordinari, i ministeri delle Infrastrutture e trasporti e del Lavoro e la Regione Lazio.

Al ministro i sindacati, che faranno sentire la loro voce anche con un presidio fuori dal Mise in contemporanea con l’incontro, chiederanno soprattutto che non ci siano esuberi. L e cifre che circolano parlano di oltre 2 mila persone e uno dei nodi sarà anche la loro ricollocazione (poco probabile che passino in Fs, semmai in Adr), nel caso non si ricorra per tutti ad ammortizzatori sociali.

Intanto 23 settembre riprenderà al ministero del lavoro il confronto con l’azienda sulla proroga di altri sei mesi (fino al 23 marzo 2020) della cigs per 1.180 dipendenti: numeri che i sindacati hanno chiesto di ridurre.

Se la cordata riuscisse ad arrivare pronta per il 15 ottobre, il periodo transitorio tra la vecchia e la nuova compagnia richiederà ancora qualche mese di tempo per i vari passaggi (tra cui il decreto Mise che assegna gli asset alla newco, gli Antitrust italiano e Usa, l’accordo sindacale) e il decollo dovrebbe avvenire non prima dei primi mesi del 2020.

L ‘unica scadenza per ora scritta sulla carta è il 23 marzo 2020, quando scade il programma dell’amministrazione straordinaria.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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