Confronto Governo-sindacati riparte, da taglio tasse

Un poster a favore del taglio di tasse. (Panorama)

ROMA. – Riparte il confronto tra il nuovo Governo e i sindacati in vista della messa a punto della manobra di bilancio.  Nell’incontro a palazzo Chigi previsto per domani i sindacati torneranno con la piattaforma già presentata all’Esecutivo precedente ma aggiornata sul tema centrale, overo la riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente a da pensione con un “aumento delle detrazioni specifiche”.

I sindacati chiederanno al nuovo Governo di detassare gli aumenti contrattuali di secondo livello, interventi di rivalutazione delle pensioni e maggiori risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, ma chiederanno anche didare nuovo slancio alla lotta contro l’evasione fiscale e di ridefinire le aliquote Irpef “rispettando la progressività prevista dalla Costituzione”.

Dopo la manovra dello scorso anno considerata da Cgil, Cisl e Uil “insufficiente e miope” si aprono spazi per la discussione, sia per gli orientamenti della nuova maggioranza (con la flat tax in soffitta) sia per la maggiore compattezza, almeno per ora, del nuovo Governo.

Il viceministro all’Economia, Antonio Misiani ha ricordato che tra le priorità del Governo c’è il blocco dell’aumento dell’Iva e l’avvio del taglio del cuneo fiscale “a totale vantaggio dei lavoratori”, ma i sindacati chiederanno chiarezza sulle modalità di questo taglio e sul mantenimento dell’intervento strutturale degli 80 euro per i redditi più bassi.

Uno spazio di manovra potrebbe trovarsi nei risparmi attesi per Quota 100 e per il Reddito di cittadinanza: già quest’anno potrebbero rendersi disponibili circa due miliardi dei 5,6 stanziati per il reddito mentre per le pensioni anticipate le richieste saranno molto inferiori alle attese (circa un miliardo e mezzo quest’anno i risparmi secondo il presidente Inps, Pasquale Tridico).

Lo stesso trend è atteso per l’anno prossimo con un possibile risparmio sulla previdenza di quattro miliardi.

“Ci auguriamo che con l’incontro con il governo – ha detto il numero uno della Cgil, Maurizio Landini – si possa aprire una discussione nuova per definire una legge di stabilità ma anche un programma di legislatura che affronti i temi che da mesi stiamo sostenendo. Cambia il governo ma non la nostra piattaforma, le richieste sono sempre quelle vediamo se si apre strada nuova. Penso che occorra una riforma fiscale nel nostro paese. I lavoratori dipendenti e i pensionati devono pagare meno tasse perché sono quelli che ne pagano di più”.

Il presidente del Consiglio – ha affermato il leader della Uil, Carmelo Barbagallo – già conosce i contenuti della nostra piattaforma. Si tratta di capire quali punti possano essere inseriti sin da subito nella prossima Finanziaria.

La riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, la detassazione degli incrementi contrattuali e la rivalutazione delle pensioni, le risorse per i rinnovi contrattuali, lo sblocca cantieri a partire dal Mezzogiorno sono passaggi essenziali”.

“Al nuovo Governo Conte  – ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra – diremo che bisogna rilanciare l’obiettivo dello sviluppo e che occorre un Piano straordinario per la crescita, il lavoro e la coesione sociale, specialmente al Sud, con risorse e progetti per potenziare la dotazione infrastrutturale, rafforzare i servizi e diritti di cittadinanza, estendere e qualificare l’occupazione”.

(di Alessia Tagliacozzo/ANSA)

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