Liberato Zambrano, concessa “casa per carcere”

CARACAS – Casa per carcere. Edgar Zambrano non torna in libertà, ma esce da una cella per continuare detenuto in casa. La storia si ripete. Il Governo, come un gesto di buona volontà, ha restituito il leader politico, mano destra del presidente “ad interim Juan Guaidó, ai propri cari. Sarebbe questo un primo risultato del dialogo che sostiene una frazione minoritaria dell’Opposizione, la stessa che accettò di partecipare alle scorse elezioni presidenziali, con il Governo per traghettare il paese verso elezioni espressione della volontà popolare.

– Non soffro la sindrome di Stoccolma – ha affermato Edgar Zambrano ai giornalisti -. Non ho n nulla da ringraziare a chi mi ha sequestrato e neanche alla pseudo-opposizione.

Ha quindi sottolineato che il suo arresto, 135 giorni fa’, è avvenuto senza alcuna ragione.

– Non ho commesso alcun delitto – ha detto -. I miei diritti sono stati calpestati. E l’immunità parlamentare non è stata rispettata.

Zambrano, quindi, si è riferito alle condizioni di reclusioni: 70 giorni di isolamento, prima di ricevere la visita dei colleghi del Parlamento, di esponenti del Gruppo di Boston e della famiglia.

Si attende ora la libertà di un numero non precisato di prigionieri politici mentre si teme che la loro liberazione possa coincidere con la detenzione di altri. Insomma, che torni a funzionare la strategia che il “Foro Penal Venezolano” ha battezzato “puerta giratoria”. Una strategia, sostiene l’Opposizione, che permette al Governo di avere in carcere esponenti politici trasformati in “merce di scambio”.

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