Mostre: Leonardo superstar all’Accademia dei Lincei

Due visitatori di fronte al quadro di Monna Lisa
Nell'esposizione all'Accademia dei Lincei anche la "Monna Lisa" di Leonardo. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Fa senza dubbio un certo effetto trovarsi faccia a faccia al sorriso enigmatico di Monna Lisa, mentre sembra di essere osservati dal suo sguardo indecifrabile: sebbene non sia certo il celeberrimo e inamovibile capolavoro custodito al Louvre, la Gioconda Torlonia, uno dei “pezzi forti” esposti nella mostra “Leonardo a Roma. Influenze ed eredità”, in programma dal 4 ottobre al 12 gennaio a Villa Farnesina, farà senz’altro discutere.

Esposta dopo un oblio durato anni (di proprietà delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, era in deposito dal 1925 alla Camera dei Deputati), in seguito al restauro a cui è stata sottoposta la tela sembrerebbe infatti essere stata realizzata (contrariamente a quanto si pensava) proprio nella bottega di Leonardo, addirittura con un possibile intervento dello stesso maestro.

E’ l’ipotesi sollevata da Roberto Antonelli e Antonio Forcellino, curatori della mostra organizzata dall’Accademia dei Lincei e dalla Fondazione Primoli e dedicata all’approfondimento degli anni in cui l’artista vinciano soggiornò a Roma, in Vaticano tra il 1513 e il 1516.

Nella mostra, che appunto indaga l’impulso dato dal contesto romano (e dal rapporto con Raffaello) agli studi e all’arte di Leonardo, sono presenti altri lavori restaurati per l’occasione: oltre alla Gioconda Torlonia, anche il San Giovanni Battista (Bottega di Leonardo; Galleria Borghese), La Gioconda Nuda (su cartone di Leonardo; Fondazione Primoli) e il Salvator Mundi della Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli, realizzato probabilmente a Roma e nella Bottega di Leonardo (forse anche qui si può supporre un intervento del maestro nei capelli).

Nel percorso espositivo, nel quale emergono le suggestioni tra le opere presentate e i gioielli artistici della Villa Farnesina, diversi sono i temi che vengono affrontati: non solo la relazione tra Leonardo e Raffaello e l’influenza che in entrambi ebbero i modelli antichi, ma anche l’analisi dei disegni (due i disegni autografi esposti, L’angelo incarnato e Studio di panneggio per una figura inginocchiata), l’attività della bottega e la diffusione dei temi leonardeschi.

Alla mostra si accompagnano altre 4 esposizioni, allestite nello stesso periodo, a costruire un approfondimento a 360° sulla figura del grande artista: al primo piano di Villa Farnesina “Leonardo in traduzione: dalla Gioconda di Calamatta all’attività editoriale dei Lincei” (con i fogli più rappresentativi dell’edizione in facsimile del Codice Atlantico promossa dall’Accademia), nella Palazzina Auditorio la riproduzione della “Bottega di Leonardo” (della quale sono ricostruite le dimensioni e gli arredi) e l’affascinante “Leonardo, una mostra impossibile” di Renato Parascandolo che presenta l’intera produzione pittorica di Leonardo ad alta definizione e a grandezza naturale.

Infine a Palazzo Corsini la mostra “Leonardo e i suoi libri”, con i libri da lui studiati nell’ultima fase dell’attività. Il ciclo di mostre apre “Il Trittico dell’Ingegno Italiano 2019-2021”, la serie di iniziative con cui l’Accademia dei Lincei vuole celebrare in modo unitario i centenari di Leonardo, Raffaello e Dante, per evidenziare quanto l’interdisciplinarità abbia caratterizzato l’attività di ognuno dei tre: “questi artisti sono senza dubbio da considerare soci ante litteram dell’Accademia”, ha detto oggi Alberto Quadrio Curzio, presidente emerito dell’Accademia dei Lincei, sottolineando l’impegno dell’istituzione “non a fare mostre più belle di quelle degli altri, a ad affermare la nostra identità”.

“Le 5 mostre creano un sistema complesso ma scomponibile: si può iniziare il percorso da dove si vuole”, afferma il curatore Antonelli, “nel progetto Leonardo a Roma abbiamo voluto fare una mostra di ricerca e interattiva, che andasse a fondo sui rapporti tra l’artista e Raffaello e che facesse luce sul suo modo di lavorare”.

Per discutere delle nuove prospettive offerte dai restauri delle opere esposte, l’Accademia dei Lincei ha organizzato un convegno il 29 e 30 novembre sulla tecnica pittorica di Leonardo nonché un ciclo di 7 lezioni su 7 parole chiave dell’artista.

(di Marzia Apice/ANSA)