E’ morto Antonio Pasquali, punto di riferimento di generazioni di giornalisti

MADRID – Filosofo, studioso del fenomeno della comunicazione, professore universitario. Antonio Pasquali è morto a Cambrils, un comune della Catalogna a pochi chilometri da Tarragona, all’età di 90 anni. Vi si era recato per trascorrere una vacanza accanto alla figlia Paola. Nonostante l’avvilente spettacolo che offre oggi il Venezuela e le difficoltà che vive chi si dedica al giornalismo e alla critica letteraria, Antonio Pasquali manteneva intatto il suo amore per il paese, la sua determinazione a continuare a lottare, da dentro, per la libertà di espressione. Contava tornare presto a “casa” quando la malattia lo ha colto di sorpresa e in poche settimane ha spento la sua vita. La figlia Paola, rispettando la sua volontà, ha riportato le ceneri in Venezuela.

Antonio Pasquali è sempre stato vicino al nostro Giornale e ha condiviso con il fondatore della “Voce”, Gaetano Bafile, gli ideali di libertà e una visione amplia e progressista del giornalismo plurale e critico, indispensabile per lo sviluppo della società.

La vita di Pasquali è trascorsa tra i libri. Nelle aule universitarie, ha svolto il ruolo di docente e formatore di generazioni di giornalisti; e nel mondo della ricerca, ha sviluppato una propria teoria filosofica e sociologica della comunicazione partendo dai teoremi della Scuola di Francoforte.

Laureatosi in Filosofia, presso l’Università Centrale del Venezuela, seguì numerosi corsi di specializzazione nelle università di Parigi, Cambridge e Oxford.  E’ stato membro del “Consiglio Nazionale della Cultura” e coordinatore del Progetto Ratelve. Era quest’ultimo un ambizioso modello di radio e televisione pubblica.

Pasquali è stato inoltre Direttore Generale dell’Unesco e partecipò attivamente nei dibattiti sul “Nuovo Ordine Mondiale” inerente all’Informazione e la Comunicazione.

Saggista fecondo, ha collaborato con le più prestigiose riviste di filosofia, sociologia e comunicazione. In particolare, i suoi libri “Comunicación y Cultura de masas” e “Comprender la Comunicación” sono stati punti di riferimento per generazioni di studenti ma anche per analisti della comunicazione in America Latina e oltreoceano.

Nel 2018 pubblico il saggio “La Devastazione Chavista”. Con estrema chiarezza fotografa il deterioramento del paese nell’ambito delle comunicazioni, durante i governi dei presidenti Hugo Chávez, prima, e Nicolás Maduro, poi.

In un’epoca convulsa, in cui le frontiere, con il fenomeno della globalizzazione e l’avvento reti sociali, sono sempre più liquide e l’informazione in profonda trasformazione, Pasquali non ha mai smesso d’essere punto di riferimento intellettuale e paladino di una comunicazione libera, critica e plurale.

Redazione Madrid

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