Facebook: PayPal si sfila, si complica progetto Libra

Il logo di Libra, la criptomoneta di Facebook.
Libra, la criptomoneta di Facebook.

ROMA. – Dietrofront di PayPal sul progetto Libra. Il colosso dei pagamenti digitali ha deciso di sfilarsi dal team di società al lavoro per lanciare Libra, la rete di pagamenti globale sulla base di criptovaluta, di Facebook.

La mossa arriva dopo le indiscrezioni apparse sul Financial Times nei giorni scorsi e PayPal diventa così la prima a ritirarsi ufficialmente dalla partita dopo le voci riportate dal Wall Street Journal secondo cui Visa, Mastercard e altri partner finanziari, che avevano accettato di sostenere il progetto, stavano riconsiderando la loro partecipazione in Libra per le forti resistenze delle Autorità di vigilanza Usa ed Ue.

Ora, secondo quanto riporta il Wsj, un portavoce di PayPal ha scritto in una mail che la società “ha preso la decisione di rinunciare a un’ulteriore partecipazione” nella Libra Association, l’organizzazione creata per gestire la valuta e che ha il suo quartier generale in Svizzera, di cui fanno parte . . Paypal, Visa e Mastercard e altri 24 partner.

PayPal ha comunque assicurato di voler continuare a sostenere la missione di Libra e continuerà a discutere su come lavorare insieme in futuro. “Facebook è stato un partner strategico di lunga data e di valore e continueremo a collaborare e a supportare Facebook in vari modi “, ha affermato PayPal. Libra Association ha fatto sapere che è decisa ad andare avanti con il progetto anche senza PayPal.

“Costruire Libra è un viaggio, non una destinazione … ogni organizzazione che ha iniziato questo viaggio dovrà fare la propria valutazione dei rischi e benefici dell’essere impegnati nel processo di cambiamento promesso da Libra”, ha dichiarato Dante Disparte, responsabile della politica e delle comunicazioni di Libra, in una e-mail. Disparte ha aggiunto che 1.500 entità hanno dichiarato di essere interessate a partecipare a Libra.

Per Facebook è un duro colpo che rischia, se non di far saltare, di rendere più complicato il progetto di un sistema alternativo di pagamenti, sempre più nel mirino delle autorità di controllo. Nonostante gli sforzi di Facebook, gli organi di regolamentazione finanziaria e i membri del Congresso Usa hanno sollevato dubbi sulla nuova valuta digitale sia per il rischio di riciclaggio di denaro sporco, finanziamento al terrorismo e altri reati finanziari, sia per le perplessità sul modello di business di Facebook giudicato troppo invasivo in materia di privacy per i suoi oltre 2 miliardi di utenti in tutto il mondo.

Molti esponenti del Congresso stanno facendo pressing per costringere l’amministratore delegato Mark Zuckerberg a testimoniare sul progetto Libra, mentre Banca dei regolamenti internazionali ha già promesso criteri rigorosissimi e che “l’asticella per un via libera regolamentare sarà alta”, perché questo tipo di criptovalute “è in gran parte non verificato”, specialmente quando si tratta di un sistema globale dei pagamenti, e “i rischi sono gravi”. Ora, se il colosso dei social media andrà avanti col suo progetto, il gruppo di lavoro del G7 produrrà un report finale entro ottobre.

(di Laura Cafaro/ANSA)

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