Giornata delle bambine: nel mondo violentata una ragazza su dieci

La donna di origine marocchina con il niqab, uno dei tradizionali abiti indossati da chi professa la religione islamica, mentre accompagna il figlioletto alla scuola materna di Sonnino (Latina).
La donna di origine marocchina con il niqab, uno dei tradizionali abiti indossati da chi professa la religione islamica, mentre accompagna il figlioletto alla scuola materna di Sonnino (Latina). ANSA/MASSIMO PERCOSSI /DBA

ROMA. – Sono 120 milioni ad oggi le ragazze in tutto il mondo, una su 10, che hanno subito stupri o altri atti sessuali forzati e fino al 30% dei minori legati a gruppi armati sono ragazze (utilizzate spesso come schiave sessuali). Entro quest’anno 12 milioni di giovani saranno coinvolte in matrimoni precoci (un matrimonio ogni tre secondi) e solo quest’anno 2,4 milioni di bambine (4 ogni minuto) si sposeranno prima di aver compiuto i 15 anni.

Sono quelle che vivono in paesi colpiti da conflitti o altre crisi umanitarie le più vulnerabili di tutte, quelle che spesso sono costrette a diventare spose bambine. Nel mondo, più di 1 ragazza su 3 (35%) nella propria vita ha subito violenze fisiche o sessuali dal partner o da altri uomini e tra le ragazze di età compresa tra 14 e 21 anni, il 66% ha subito un’attenzione sessuale o molestie indesiderate in un luogo pubblico[4].

Inoltre, più dell’80% dei minori sposati prima dei 18 anni sono di sesso femminile. Sono drammatici i dati diffusi oggi da Save the Children in occasione della Giornata Internazionale delle bambine che segnerà l’inizio delle celebrazioni “Pechino + 25”, a quasi 25 anni dalla Dichiarazione di Pechino della Piattaforma d’azione.

Tra oggi e il 2030, scadenza ultima per raggiungere l’Obiettivo globale dell’Onu di porre fine ai matrimoni precoci, 134 milioni di ragazze si sposeranno e 28,1 milioni contrarranno matrimonio prima del loro quindicesimo compleanno. Se tutte le adolescenti del mondo portassero a termine l’istruzione secondaria, sottolinea Save the Children, si potrebbero evitare 51 milioni di matrimoni precoci fino al 2030.

“In alcune parti del mondo, le violenze nei confronti di bambine e ragazze sono la quotidianità. Stupri, violenze sessuali, matrimoni precoci, esclusione dall’educazione, mutilazioni genitali femminili sono solo alcune delle sofferenze alle quali vengono sottoposte. In particolare, chi vive in contesti di guerra è più esposto ad abusi di ogni genere. Eppure è proprio in questi contesti che troviamo le bambine e le ragazze più resilienti nonostante siano state costrette ad una vita di abusi e violenze”, afferma Daniela Fatarella, vicedirettore generale Save the Children.

“Qualche anno fa, grazie ai nostri partner sul territorio, abbiamo raccolto i disegni di alcune bambine e ragazze date precocemente in matrimonio per evitare che capitasse loro qualcosa di più atroce come essere rapite dalle milizie dell’Isis. Ricordo con angoscia alcuni di quei disegni che descrivevano la vita come fosse una prigione o addirittura dove alcune bambine si ritraevano in una bara con il vestito da sposa – prosegue Fatarella – dobbiamo proteggere l’infanzia delle bambine affinché queste diventino giovani donne capaci di inseguire i propri sogni e le proprie aspirazioni, per costruire il proprio futuro”.

Per Save the Children, la Giornata Internazionale sarà anche l’occasione per rilanciare la Campagna Stop alla guerra sui bambini, che accende i riflettori sulle drammatiche conseguenze delle guerre sui milioni di bambini che vivono in aree di guerra. Sulla Giornata anche l’intervento di Francesco Samengo, presidente di Unicef Italia che segnala come ogni anni ci siano 12 milioni di spose-bambine: ”

Il mondo ancora oggi è per ragazzi e uomini. Le norme di genere influenzano le scelte delle ragazze in tutto ciò che fanno: quando e con chi si sposano, se frequentano e completano la scuola, se hanno accesso ai servizi sanitari o si guadagnano da vivere. Oggi più di 1,1 miliardi di ragazze di età inferiore ai 18 anni sono pronte a prendersi il futuro. Investire su queste ragazze, sulla loro salute, istruzione e sicurezza, consentirà loro di costruirsi una vita migliore e di creare un mondo più pacifico e prospero per tutti noi”.

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