Serie A: riparte lo sprint Juventus-Inter, sorpresa Cagliari

Matthijs De Ligt e Stefan De Vrij in una fase di gioco durante una partita Inter-Juventus.
Matthijs De Ligt e Stefan De Vrij in una fase di gioco durante una partita Inter-Juventus. ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA. – La prima sfida l’ha vinta Maurizio Sarri riposizionando la Juve al suo posto di leader della serie A, ma Antonio Conte non e’ tipo da arrendersi e la sua Inter in costruzione ha basi solide, interpreti adatti e una sana rabbia finalizzata a riprendersi la scena principale, che manca da 10 anni, dai tempi del triplete.

Dopo la seconda sosta della stagione il campionato riparte nel prossimo fine settimana mostrando, come la formula uno, tante coppie belligeranti: Juve e Inter in prima fila a contendersi lo scudetto, Atalanta e Napoli in seconda per non perdere contatto, Roma e Lazio in terza per mantenere il sogno Champions, Fiorentina e Torino in quarta con l’Europa in testa. Più staccato il Milan che, dopo avere disarcionato Giampaolo, si affida all’esperto Pioli.

Proprio dopo l’ultimo turno sono saltate le prime due panchine: oltre a Giampaolo ha gettato la spugna anche Di Francesco che non è riuscito a risollevare una Samp ultima, disorientata dalle tante cessioni importanti e distratta da una vendita del club non andata in porto. Al suo posto, come l’anno scorso a Trigoria, Claudio Ranieri, che in uno strano gioco del destino esordirà proprio contro la Roma.

Ma Milan e Sampdoria non devono disperarsi: in sette gare, salvo la Juve, hanno perso tutte, il cammino è lungo e c’è tempo per recuperare. Lo ha mostrato a tutti la Fiorentina di Montella che, ultima dopo le prime fallimentari giornate, è tornata in corsa per l’alta classifica con tre vittorie consecutive. A trascinarla Frank Ribery, il campione che sta vivendo una fase esaltante della sua carriera dopo l’addio al Bayern.

E’ lui uno dei simboli del primo spicchio di campionato, ed è in buona compagnia: Higuain si è conquistato la conferma e un posto da titolare con prestazioni scintillanti e gol pesanti nella Juve. I due giovani emergenti Sensi e Barella, pilastri della nazionale, hanno preso in mano l’Inter trovando in Conte un grande estimatore.

Duvan Zapata ha trascinato l’Atalanta rimettendola in corsa e segnando gol spettacolari e decisivi. Tra gli altri attaccanti Belotti sembra pronto per una stagione da protagonista per il Toro e per la nazionale, come Ciro Immobile provvisorio leader della classifica marcatori dopo alcune incomprensioni superate con Inzaghi.

Fra gli stranieri l’inserimento migliore è stato quello dell’uruguayano del Cagliari Nandez. Il centrocampista è la bussola di una squadra che ha fatto fruttare il sacrificio di Barella con le immissioni di Rog e Castro, i prestiti di Pellegrini e Nainggolan e quelli di Olsen e Simeone, bravi a tamponare i lunghi infortuni di Cragno e Pavoletti. Maran sta abilmente pilotando i sardi in zona Europa League.

Tra le neopromesse sufficiente il cammino di Brescia e Lecce, esaltante quello del Verona. Tra le note negative, a parte il flop Milan (rinnovato con innesti a pioggia di troppi giovani, a cui sembra mancare carisma) procedono a tentoni il Napoli e le due romane.

I partenopei hanno perso mordente dopo l’impresa col Liverpool e Ancelotti non sembra trovare la quadra con le troppe soluzioni in attacco. Fonseca sembra in grado di dare gioco e identità a una Roma in ricostruzione, ma gli infortuni a raffica danneggiano e creano alibi. Dopo un inizio moscio Inzaghi ha ritrovato Milinkovic, Luis Alberto e Inzaghi, ma alla rosa manca ancora qualcosa per essere competitiva per la Champions.

In zona retrocessione le due liguri sono messe male (anche Andreazzoli è a rischio esonero) ma sarà una lunga volata tra le ultime sette, anche se Sassuolo e Brescia sembrano le più attrezzate per conquistare una posizione di tranquillo centroclassifica. Ma ora le cinque giornate fino alla sosta di novembre daranno per tutte indicazioni più affidabili.

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