Mattarella da Trump: dazi, Siria e sullo sfondo Russiagate

In una foto d'archivio stretta di mano tra il Presidente Sergio Mattarella e Donald Trump al Quirinale.
In una foto d'archivio stretta di mano tra il Presidente Sergio Mattarella e Donald Trump al Quirinale.

WASHINGTON. – “Bisogna ripristinare dei rapporti corretti e collaborativi con gli Usa intensificando la collaborazione con l’Unione europea. Nessun Paese, neanche quelli che si sentono più grandi, può affrontare la sfida da solo”.

Sergio Mattarella è preoccupato per i dazi americani all’Europa ed è consapevole che quello delle multe decise dal Wto (circa 7,5 miliardi) sarà il piatto forte delle discussioni che a breve, mercoledì, avrà con Donald Trump in un faccia a faccia alla Casa Bianca.

Da mesi il presidente della Repubblica batteva sul tasto degli effetti negativi del protezionismo, sia dal punto di vista etico che da quello assai più concreto delle ripercussioni che potrebbe avere su un Paese che vive di export come l’Italia.

E il capo dello Stato sarà negli States per una visita di cinque giorni che sarà dominata dal nodo dei dazi: “si rischia una spirale che contraddirebbe lo spirito euro-atlantico. Per questo serve una risposta unita dell’Unione Europea”, ha detto recentemente augurandosi che “l’applicazione delle misure non venga mai attuata”.

Parole chiare che però – sottotraccia – nascondono anche un certo sollievo per i dati che si stanno profilando e che fanno emergere come l’Italia sarebbe il Paese europeo meno danneggiato dalle sanzioni. La conferma viene da un rapporto realizzato da Ice New York che snocciola questi numeri: l’Italia sarà il quinto Paese Ue colpito dai dazi Usa, con un valore dell’export interessato di molto inferiore ai 4 membri del Consorzio Airbus (nell’ordine, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna).

In termini percentuali, “il peso maggiore dei dazi viene dunque imposto a Francia (27.7%), Gran Bretagna b (25.9%) e Germania (19.8%). Seguono Spagna (11.2%), Italia (6.4%) e Irlanda (6.4%)”. Dati sui quali c’è ancora molto da lavorare per limarli ancora al ribasso: una ghiotta occasione potrebbe essere, appunto, l’atteso incontro a Washington tra Sergio Mattarella e Donald Trump il prossimo 16 ottobre alla Casa Bianca.

Quella del presidente sarà una visita importante che cade però in un momento delicatissimo per l’amministrazione Trump alle prese con il Russiagate e con la richiesta dei democratici dell’impeachment per le pressioni fatte da Trump sul presidente ucraino per cercare prove contro l’avversario Biden.

Una brutta storia che ha anche un cotè italiano con gli incontri avuti in Italia dal ministro della Giustizia William Barr che ha visto i vertici dei servizi segreti per ben due volte. Su questo il premier Conte ha annunciato che riferirà quanto prima al Copasir.

(Dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA)