Mar del Plata, Congresso dei giovani italiani: “Un segno profondo nella creazione del Paese”

Ruben Pili, vicepresidente di Feditalia, pronuncia il discorso di benvenuto ai giovani presenti.
Ruben Pili, vicepresidente di Feditalia, pronuncia il discorso di benvenuto ai giovani presenti.

MAR DEL PLATA. – Giovani provenienti da tutto il paese hanno partecipato al 18° incontro tenutosi nel fine settimana a Mar del Plata. Circa 500 persone hanno partecipato al 18° Congresso dei giovani di origine italiana e al 1° Incontro Nazionale dei Leader delle Istituzioni italiane che si è svolto a Mar del Plata tra sabato e domenica 12-13 ottobre in cui sono state seminate nuove sfide per il futuro per le nuove generazioni che rappresentano la comunità.

Era da undici anni che non si realizzava un incontro come quello del fine settimana, inaugurato al Teatro Colón e che poi ha continuato con un’ampia agenda presso la sede della Società Italiana Giuseppe Garibaldi (Hipólito Yrigoyen 1961). “E’ stato molto interessante, molto positivo. Era da molto tempo che non si convocava un congresso di questo tipo. I giovani si sono portati molti progetti da realizzare”, ha affermato il rappresentante di Mar del Plata Rubén Pili, vicepresidente di FedItalia, la confederazione che riunisce le associazioni della comunità italiana in tutta l’Argentina.

Le sfide dei giovani, lo stimolo della lingua italiana, lo sviluppo di meccanismi di integrazione sono stati al centro del dibattito e del lavoro in questi giorni al quale hanno partecipato giovani provenienti da San Luis, Córdoba, Santa Fe, La Pampa, Misiones e Buenos Aires, tra le altre province. La capitale di Cordoba, in chiusura, è stata scelta come sede del prossimo incontro.

“Qualcosa di molto positivo che è venuto fuori dai ragazzi è stato quello di creare un gruppo Whastapp per continuare ad avere contatti tra i diversi giovani del Paese che hanno partecipato, per condividere le esperienze di ciò che accade in ogni luogo”, ha detto Pili.

Uno dei punti principali dell’incontro è stato la formazione di nuovi dirigenti. L’impronta dei giovani per rifunzionalizzare il ruolo dell’italianità in Argentina, è stato un chiaro denominatore comune in entrambi i giorni.

“Qualcosa di importante è che la comunità italiana non è solo l’immagine malinconica di coloro che una volta sono scesi dalle navi evitando la guerra, ma che è stata presente in Argentina fin dalla nascita: ci ha dato la bandiera, la Casa Rosa, il Congresso, il Teatro Colón. Ha lasciato il suo segno profondo sulla creazione di un paese e il suo emblema”, ha detto Pili.

Alla fine di entrambi le giornate i giovani hanno avuto notti di svago per godersi la città e rafforzare l’integrazione. Inoltre, la domenica tutti i partecipanti hanno condiviso un pranzo presso il Centro Abruzzese, dove hanno anche goduto di attività musicali e balli tipici.

Il Congresso ha lasciato una serie di “importanti conclusioni” che l’organizzazione del Congresso ha trasformato in un’assemblea. Questi saranno trasmessi ai partecipanti attraverso i social network, ma “la cosa principale lasciata dall’incontro è stato l’impegno a generare nuovi spazi più dinamici, adattati ai giovani e da loro creati”, ha detto il leader Rubén Pili.

(di Angelo Di Lorenzo)

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