Omicidio in box: accertamenti su auto in fuga

(ANSA) – CERNUSCO SUL NAVIGLIO (MILANO), 17 OTT – Si concentrano su una auto di piccola cilindrata, indicata da alcuni testimoni, le indagini su Donato Carbone, l’imprenditore edile di 63 anni che ieri è stato ucciso a colpi di pistola mentre parcheggiava l’auto nel box nel condominio dove viveva a Cernusco sul Naviglio (Milano) in via Don Milani. I Carabinieri stanno lavorando partendo da questa indicazione fornita da alcuni residenti, che hanno parlato di una vettura di colore scuro che si è allontanata poco dopo quello che è ritenuto il momento dell’omicidio. Gli investigatori stanno verificando anche il colore dell’auto che, data la poca luce, non è stato definito con certezza. Intanto proseguono gli accertamenti sulla vita di Carbone che aveva una ditta di ristrutturazioni che negli ultimi tempi aveva chiuso, forse anche in relazione a una malattia che aveva colpito il 63enne. Non aveva particolari debiti né contenziosi aperti. Anche la sua fedina penale non fornisce una traccia precisa, poichè l’unica ombra era un precedente di polizia di poco rilievo risalente a 40 anni fa. Durante la notte, i carabinieri del nucleo investigativo diretti da Michele Miulli, hanno perquisito il suo appartamento che si trova nello stabile a pochi metri dalla rampa d’accesso ai box dove è stato ucciso. Nell’abitazione dove vive con la moglie che in quel momento era via con amici, non sarebbero stati trovati elementi di particolare interesse. Sul luogo dell’omicidio sono stati rinvenuti 11 bossoli, i colpi sono stati esplosi a distanza ravvicinata e 10 di questi hanno colpito la vittima all’altezza del braccio. Uno soltanto, che si ritiene possa essere il colpo fatale, lo ha centrato al collo. Secondo una prima ricostruzione, Carbone è sceso dall’auto per aprire il proprio box e il killer lo ha sorpreso un quel momento, sparandogli mentre tentava di risalire a bordo. Chi ha sparato ha lasciato sul posto il cellulare del 63enne.