Mattarella difende parlamentarismo e rapporto Usa-Ue

Il Presidente Sergio Mattarella al Campidoglio, sede del Congresso degli Stati Uniti,incontra la Presidente della Camera dei Rappresentanti,Nancy Pelosi,in occasione della Visita Ufficiale negli Stati Uniti d'America
Il Presidente Sergio Mattarella al Campidoglio, sede del Congresso degli Stati Uniti,incontra la Presidente della Camera dei Rappresentanti,Nancy Pelosi,in occasione della Visita Ufficiale negli Stati Uniti d'America (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

WASHINGTON. – “I Parlamenti sono organi vitali della democrazia nonché elemento centrale delle forme di governo che Europa e America condividono”. Sergio Mattarella visita il Congresso americano e elogia il parlamentarismo in un momento in cui negli Stati Uniti il Congresso diventa determinante nella strada da intraprendere sulle tante accuse che stanno fiaccando il presidente in carica.

Dopo la furia Trump, Sergio Mattarella apre virtualmente la porta dell’America progressista. Lasciati i toni alti della Casa Bianca il presidente ha incontrato oggi infatti la speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi. Prima donna a ricoprire questa carica, Pelosi è anche la prima italo-americana ad essere arrivata così in alto nel partito democratico.

C’è un fil rouge che lega Pelosi alla seconda tappa della visita negli Stati Uniti in California: si tratta del Governatore Gavin Newsom, un progressista che guida da poco la California. Uno Stato dell’ovest che vive di innovazione e traina l’apertura ai diritti civili e alle politiche ambientali.

Per il capo dello Stato la visita a san Francisco sarà la scoperta dell’America liberal, quella che convive con il nazionalismo a stelle e strisce e che guida il formidabile primato tecnologico degli Stati Uniti.

Già con la speaker della Camera il presidente Mattarella ha avuto un primo assaggio di questa America così lontana dai toni trumpiani, ritrovando alla Camera di Washington accenti più familiari a quelli europei. “Sono qui per dire grazie all’Italia, un Paese amico che ha legami molto profondi con gli Stati Uniti. E’ un alleato molto forte, il più fidato per gli Usa”, ha spiegato Nancy Pelosi lodando il ruolo “forte” dell’Italia nell’Alleanza atlantica. Quella Nato per la quale solo ieri Donald Trump aveva mostrato quasi disinteresse limitandosi a chiedere con durezza più fondi dagli alleati.

E Mattarella, incrollabile atlantista, tira dritto sulla sua linea spiegando così il senso di questa sua complessa missione negli States: “Il rapporto tra Stati Uniti e Unione Europea è un asse fondamentale per la stabilità globale. E nel percorso di amicizia ed alleanza transatlantica gli ostacoli e le asperità che si possono a volte presentare vanno superate assieme, nella consapevolezza che i valori che ci uniscono sono ben più forti e costituiscono un legame indistruttibile, insuperabile, asse fondamentale per la stabilità globale”.

Ecco il filo conduttore della visita del presidente che, certamente, nel lontano ovest, in California troverà ascolto aperto. A San Francisco nella Silicon Valley incontrerà giovani italiani protagonisti di start-up innovative e avrà modo di toccare con mano il distacco che ancora separa l’Italia dal nuovo mondo.

(Dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA)

 

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