Una morte su sette nei bambini causata da influenza e polmonite

Medico ausculta polmoni di un bambino.
Medico ausculta polmoni di un bambino.

ROMA. – Nonostante ci siano i vaccini, alimentazione e qualità dell’aria siano migliorate, e le morti causate dalle infezioni respiratorie siano calate parecchio nell’arco di quasi 30 anni, polmonite, influenza e altre malattie delle basse vie aeree son responsabili della morte di 1 bambino su 7, continuando a rimanere i big killer per i bambini sotto i 5 anni.

Lo spiega uno studio dell’università di Washington, pubblicato sulla rivista Lancet Infectious Diseases. I progressi non sono mancati, visto che dal 1990 al 2017 le morti causate dalle infezioni delle basse vie respiratorie sono calate nel mondo del 65%, passando da 2,3 milioni a 809.000, con variazioni da un paese all’altro. Nel 2017 sono state responsabili del 15% delle morti infantili, la metà delle quali distribuite tra India, Nigeria e Pakistan, mentre il tasso più alto si è avuto in Sud Sudan.

Su 195 paesi studiati, il Niger è quello che ha avuto il calo di mortalità più marcato, superiore al 75%, così come hanno avuto notevoli miglioramenti Cina e Turchia. Tuttavia il ritmo dei progressi su questo fronte è rallentato per altre malattie infettive, come tetano e morbillo, rileva lo studio.

“Le infezioni delle basse vie respiratorie rimangono pericolose e cause di morte prematura prevenibile”, commenta Simon I. Hay, autore dello ricerca. Complessivamente, 41 paesi sono in linea con l’obiettivo di far scendere la mortalità infantile per queste malattie sotto la soglia di 3 morti ogni 1000 l’anno entro il 2025.

 

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