Napoli, stop ritiro e ira De Laurentiis: “Ci tuteleremo”

Giocatori del Napoli fanno esercizi nel centro di allenamento di Castel Volturno. (telecaprisport)

NAPOLI. – Tre giorni di tregua in attesa di un cambio radicale di rotta e risultati. É questo il quadro che emerge nel Napoli nel giorno dopo il pareggio con il Salisburgo e, soprattutto, l’ammutinamento della squadra contro il ritiro deciso dal club, che è stato abolito.

Dopo l’1-1 con il Salisburgo i giocatori azzurri si sono rifiutati di andare a dormire a Castel Volturno come previsto dal programma del ritiro deciso dal presidente De Laurentiis alla vigilia della sfida europea. Ognuno è tornato alla propria casa e si sono presentati stamattina all’allenamento puntuali.

A Castel Volturno hanno trovato Carlo Ancelotti, che invece ha dormito lì, e il direttore sportivo Cristiano Giuntoli. L’allenamento si è svolto regolarmente e poi ognuno è tornato a casa dopo il pranzo di squadra.

Il no al ritiro, non rimarrà senza conseguenze però, come precisa lo stesso club azzurro in una nota: “con riferimento – si legge – ai comportamenti posti in essere dai calciatori della propria prima squadra nella serata di ieri, martedì 5 novembre 2019, procederà a tutelare i propri diritti economici, patrimoniali, di immagine e disciplinari in ogni competente sede. Si precisa inoltre di aver affidato la responsabilità decisionale in ordine alla effettuazione di giornate di ritiro da parte della prima squadra all’allenatore della stessa Carlo Ancelotti”.

Ancelotti, infatti, aveva criticato pubblicamente la decisione di mandare la squadra in ritiro, dicendosi pronto però a rispettarla. Oggi il Napoli gli affida la gestione del ritiro stesso e quindi la responsabilità della sua sospensione.

De Laurentiis e Ancelotti hanno parlato a lungo al telefono oggi, il primo da Castel Volturno, il secondo dall’Hotel Vesuvio, dove il produttore cinematografico alloggia a Napoli e dove oggi ha ricevuto l’amministratore delegato Chiavelli ragionando anche sulle sanzioni previste dai contratti dei calciatori per la ribellione al ritiro, che, ricordano dal club, era stato non “punitivo” ma solo per cercare una migliore amalgama.

Il senso della tregua è al momento quello di responsabilizzare squadra e tecnico: niente ritiro? Perfetto allora portate i risultati. Che devono arrivare già dalla sfida di sabato contro il Genoa, quando il Napoli cercherà il successo che manca dal 23 ottobre, dalla gara vinta a Salisburgo.

Le vittorie sanano tutto e infatti tra il club e la squadra pare ci fosse già una mezza promessa di abolire il ritiro in caso di successo europeo e qualificazione, appuntamento però mancato.

Parlerà il campo, quindi, visto anche il silenzio stampa ufficializzato dal Napoli, ma parleranno anche i tifosi che domani saranno allo stadio San Paolo per l’allenamento aperto agli abbonati. La città è sgomenta e divisa tra chi difende De Laurentiis, chi si schiera con Ancelotti e chi con la squadra.