Cresce l’antisemitismo in Italia, in nove mesi 190 episodi

Una persona con la stella di David sul suo kippah. Auschwitz
Una persona con la stella di David sul suo kippah. EPA/CLEMENS BILAN

ROMA. – In Italia l’antisemitismo c’è. A dirlo non sono solo gli ultimi episodi restituiti dalla cronaca, con la senatrice a vita Liliana Segre sopravvissuta alla Shoah costretta ad avere la scorta per le continue minacce ricevute, ma anche i dati dell’Osservatorio della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.

“Negli ultimi nove mesi abbiamo avuto segnalazioni di 190 distinti episodi di antisemitismo in Italia, un numero più elevato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”, spiega Stefano Gatti, ricercatore dell’Osservatorio che monitora e registra azioni di ostilità antiebraica. Di questi 190 episodi documentati il 70% circa viaggia on line, la nuova frontiera dell’odio, “si tratta prevalentemente di insulti, poi di vandalismo, solo molto raramente di violenze fisiche -spiega Gatti- nel 2019 solo due casi, un signore schiaffeggiato e una donna oggetto di sputi”.

L’Osservatorio non si limita a catalogare gli atti antisemiti ma ne investiga i motivi “anche se sono difficili da delineare”. Quel che i ricercatori sottolineano è che la nuova deriva antisemita si inscrive in un quadro più vasto di intolleranza che ha sdoganato pensieri, oltre che azioni, fino a qualche anno fa neanche pensabili.

“Da un lato notiamo la crescita di aggressività e pregiudizi nei confronti non solo degli ebrei ma anche di neri, omosessuali e altre minoranze -spiega Gatti- Cose che fino a qualche anno impensabili, ad esempio la banalizzazione della Shoah, oggi accadono. Dall’altro lato la crescente visibilità dell’Osservatorio potrebbe aver inciso sull’aumento delle segnalazioni che ci arrivano”.

Preoccupante anche la crescita nel 2019 delle minacce a sfondo antisemita ed episodi anti ebraici nelle scuole. “Una premessa da fare – spiega il ricercatore – è che l’antisemitismo in Italia fortunatamente non assume i connotati violenti, talvolta omicidi, di altri Paesi”.

Il nuovo antisemitismo si nutre della vecchia ideologia: dal cospirativismo a tutto l’archivio dell’orrore, tra temi e immagini, di matrice nazista. Ed il fatto che sentimenti ed azione antisemite siano più che presenti e spesso sono una concreta minaccia lo testimonia il permanere della scorta per tutti i vertici della comunità ebraica. E forme di protezione anche per tutte le scuole ebraiche.

Il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib ha la scorta. “Il rabbino Toaff era scortato, il rabbino Di Segni è scortato, come le presidenti di Roma, Dureghello, dell’Ucei, Di Segni. I nostri bambini entrano nelle nostre scuole scortati -dice il vicepresidente della comunità di Roma Ruben Della Rocca – Significa che si teme che qualcuno possa far male anche ai nostri bambini, che le esigenze di tutela permangono. E non lo dico io, si evince dalle scelte di sicurezza. E se pure una senatrice, sopravvissuta, ha bisogno di un scorta significa che stiamo messi male… Auschwitz non è bastato? C’è bisogno di un profondo ripensamento culturale e valoriale in questo paese”, conclude.

E un appello in questo senso arriva da Dror Eydar, Ambasciatore d’Israele in Italia. “Una sopravvissuta di 89 anni sotto scorta simboleggia il pericolo che corrono le comunità ebraiche ancora oggi in Europa -scrive su twitter- Apprezziamo lo sforzo delle autorità italiane nel combattere l’antisemitismo e invitiamo anche il governo italiano al recepimento della definizione di antisemitismo dell’ International Holocaust Remembrance Alliance”.