Mattarella ricorda Nassiriya: “L’esempio dei nostri caduti un vincolo morale”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una foto d'archivio.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una foto d'archivio. (Ufficio Stampa Quirinale)

ROMA. – “L’esempio dei nostri caduti rappresenta un vincolo morale per la continuità del contributo del nostro Paese”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel giorno in cui l’Italia ricorda la strage di Nassiriya e a poche ore dall’attentato contro i militari italiani in Iraq, riafferma l’impegno al fianco della comunità internazionale contro le minacce che vengono dalle aree di conflitto e il sostegno alle forze armate: uomini e donne che “sanno di poter contare sul concorde sostegno del popolo italiano”.

Parole cui fanno eco quelle del premier, Giuseppe Conte: “Questa giornata ci spinge a rinnovare con determinazione il nostro impegno”, che è “senza colori né confini” e “deve vedere tutte le istituzioni unite a livello globale in una battaglia comune”.

Intanto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini ha annunciato il ritorno in Europa dei cinque incursori della Task Force 44 feriti domenica: “In condizioni stabili e dimessi dal Role3 di Baghdad” sono stati portati a “Ramstein, in Germania, presso l’ospedale militare della base aerea degli Stati Uniti, dove riceveranno le migliori cure specialistiche prima del loro rientro in Italia”.

Appena possibile verranno ascoltati dal pm di Roma Sergio Colaiocco, titolare dell’indagine, che ipotizza il reato di attentato con finalità di terrorismo. L’attentato del 12 novembre 2003 a Nassiriya, con un camion bomba contro la base italiana “Maestrale”, è stata la più grande tragedia per i militari italiani all’esterno dalla seconda guerra mondiale: morirono in 19, due civili, 12 carabinieri, 5 soldati.

In memoria di quella strage, è stata istituita la giornata in ricordo delle vittime nelle missioni internazionali. Quest’anno ancor più sentita perché a poca distanza dall’attacco rivendicato dall’Isis. La mattina è iniziata con una corona d’alloro deposta all’Altare della Patria dal ministro Guerini, e la messa celebrata dall’ordinario militare, monsignor Santo Marcianò, nella Basilica di S. Maria in Ara Coeli a Roma.

“Per i familiari significa ricordare figli, fratelli, mariti, padri. Non ho la presunzione di entrare in questi sentimenti, ma da ministro è un dovere ricordarne l’impegno e il sacrificio”, ha detto Guerini. Nel giorno del ricordo è unanime, e non di circostanza, la vicinanza a chi ha pagato il prezzo più alto.

“Oggi commemoriamo l’impegno e il sacrificio dei nostri militari. Eroi italiani, Servitori dello Stato che operano nelle missioni internazionali per difendere la pace e la sicurezza di tutti noi e onorano il nostro Paese”, per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

La strage “scosse profondamente il Paese: al sentimento di commozione e alla solidarietà per il dolore dei familiari delle vittime, si unì lo smarrimento per la violenza e la scelleratezza” di quell’aggressione, ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, chiedendo all’Aula di Montecitorio un minuto di silenzio.

Anche Palazzo Madama ha ricordato la strage con un momento di raccoglimento su richiesta dalla presidente Elisabetta Casellati. “Onore alla memoria” di chi ha perso la vita per garantire pace e sicurezza, hanno scritto i leader della Lega, Matteo Salvini, e di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

“L’Italia non dimentica i suoi eroi”, ha twittato anche Silvio Berlusconi. “Il loro sacrificio è indelebile”, per la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti. Occorre “riflettere sugli errori del passato”, dichiarano invece congiuntamente i senatori M5S della commissione Difesa del Senato.

(di Melania Di Giacomo/ANSA)

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