Tromba d’aria devasta Porto Cesareo, si contano i danni

Maltempo: violenta tromba d'aria a Porto Cesareo. Barche sollevate e trascinate per centinaia di metri.
Maltempo: violenta tromba d'aria a Porto Cesareo. Barche sollevate e trascinate per centinaia di metri. (Foto ANSA/ Stefania Congedo)

PORTO CESAREO (LECCE). – Barche sollevate dalla furia del vento e scaraventate nell’area giochi, a 400 metri di distanza. Vetrate dei ristoranti sul mare che quasi si piegano sotto la forza del vento. Tutt’intorno i segni della devastazione, con strade bloccate perché danneggiate, pezzi di muri sgretolati e danni, tanti danni, soprattutto per i pescatori che sono disperati perché hanno perso le loro barche, molte delle quali sono affondate.

Porto Cesareo, piccolo centro della costa ionica salentina, è in ginocchio dopo che una tromba d’aria, alle 2 della notte scorsa, l’ha attraversata per pochi minuti che ai testimoni sono sembrati un’eternità. “La città è in ginocchio – spiega il sindaco Salvatore Albano – la frazione di Torre Lapillo è sommersa dal mare, le strade sono coperte da spazzatura e detriti, la situazione è tragica. Eravamo in allerta, ma non ci aspettavamo un evento del genere. Chiederemo lo stato di calamità naturale, i danni ammontano a centinaia di migliaia di euro”.

La violenta tromba d’aria ha provocato danni gravi al porto turistico di Ponente e crolli della parte alta di un pontile in muratura e dei muretti di recinzione. Un pontile della darsena, lungo circa 60 metri, è stato sollevato e trascinato via dal vento e dal mare in burrasca e ha portato con sé tutte le barche ormeggiate, molte delle quali dei pescatori. Lo spettacolo a cui è costretto ad assistere chi si affaccia sul porto è desolante.

Vi sono centinaia di barche ammassate: molte sono sul molo, otto sono finite addirittura nell’area giochi, a circa 400 metri di distanza. E’ crollata anche la parte alta di un antico ponte in pietra che collega il centro cittadino all’hotel Lo Scoglio, che sorge su un isolotto. Le macerie sono un po’ dappertutto, come il mare che ha invaso il litorale.

Forti disagi anche per la marina di Nardò, dove il mare ha sventrato la sede stradale e abbattuto marciapiedi, panchine e segnali stradali, e a Gallipoli dove le onde alte fino a 5 metri hanno invaso e reso impercorribile il lungomare. Il sindaco, Stefano Minerva, stamattina ha ordinato la chiusura dell’istituto nautico e degli uffici del Giudice di Pace, che si affacciano sul lungomare Galileo Galilei.

A Santa Maria di Leuca, infine, del ristorante sul mare ‘Alba Chiara’ restano solo macerie. Il vento ha rotto gli ormeggi di sette barche confiscate ai trafficanti dei migranti, e i natanti hanno rischiato di andare alla deriva. Per non parlare dei danni nelle campagne, delle decine di alberi, anche ulivi secolari, sradicati, dei canali esondati, delle serre e dei tendoni demoliti. In provincia di Lecce, segnala Coldiretti, il vento ha distrutto anche le piantine di ulivo resistenti al batterio della xylella. Era state appena piantumate.

(di Roberto Buonavoglia/ANSA)