Serie A: equilibrio e sorpassi, riparte la volata Juve-Inter

Juventus-Milan, Ronaldo esce dal campo, Dybala entra al suo posto
Juventus-Milan, Ronaldo esce dal campo, Dybala entra al suo posto. ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – Sorpassi, controsorpassi e un punto dopo 12 turni: è questo il fragile divario che separa la solita Juve del settennato tricolore, riveduta e corretta da Sarri, dall’Inter rigenerata dalla scossa elettrica prodotta da Antonio Conte e da un mercato dispendioso. I due tecnici sono tornati in patria rafforzati dall’esperienza al Chelsea e conducono con mano ferma le favorite per lo scudetto, che tornano a duellare nel prossimo weekend dopo la seconda pausa per la nazionale, che Mancini sta conducendo a passo di carica verso un Europeo in cui il calcio italiano può tornare protagonista.

Tutto questo in controtendenza con la marcia dei club nelle coppe: in Champions Juve qualificata, Napoli a un passo ma per l’Inter il cammino è molto complicato, per l’Atalanta gli ottavi sono un miraggio. Non va meglio in Europa League: la Lazio è sostanzialmente fuori, la Roma non deve perdere a Istanbul con l’ex squadra di Under.

Due squadre in corsa per lo scudetto (attese dalle due trasferte-trappola con Atalanta e Torino), cinque in corsa per i residui posti Champions: guidano il gruppetto l’inossidabile Lazio di Inzaghi col super goleador Immobile (14 gol) e il sorprendente Cagliari di Maran col talismano Nainggolan, seguite a due punti dall’Atalanta di Gasp distratta dalla novità Champions e dalla Roma ben gestita da Fonseca, alle prese però con un’impressionante serie di infortuni.

Più staccato (-5) il Napoli di Ancelotti contestato dal pubblico, con alcuni giocatori bersagliati da pochi teppisti, ma che deve svegliarsi e ritrovare la traiettoria giusta prima che sia troppo tardi. Le più accreditate per tornare in corsa per l’Europa League sono la Fiorentina dei giovani talenti e dell’intramontabile Ribery e il Torino di Mazzarri e Belotti, che sembra avere imbroccato la retta via dopo troppi alti e bassi.

Distante ma in ripresa con Pioli il deludente Milan che aspetta Ibra e un più razionale utilizzo di un organico non disprezzabile. Ottimo finora il cammino del Parma di D’Aversa, positivo quello del Verona di Juric, senza infamia e senza lode quello dell’Udinese e del Sassuolo, condizionato dalla malattia di Mihajlovic quello del Bologna.

Per le altre è bagarre salvezza: il Lecce sembra avere il gioco per poter risalire mentre Spal e Brescia devono alla svelta fare risultati per non staccarsi. Le più deludenti sono le due liguri: al Genoa non basta l’esperienza di Schone mentre nella Samp, che si è affidata alle sapienti cure di Ranieri, urge il ritorno al gol dell’ex capocannoniere Quagliarella.

Tanti i temi che impreziosiscono la stagione: si segna molto, con Atalanta e Lazio che risultano le più prolifiche; molti risultati cambiano o si ribaltano nei minuti di recupero; le squadre medio-piccole riescono a impegnare le più forti in modo più continuo delle precedenti stagioni. L

a Nazionale si giova di una generazione di talenti utilizzati in prima squadra come non accadeva in passato. C’è la suggestione dell’esplosione del Cagliari, a 50 anni dallo scudetto di Riva, che comincia a sognare la Champions un anno dopo il miracolo Atalanta.

A fare da contraltare sono i reiterati episodi di razzismo, non sempre stigmatizzati e puniti come sarebbe opportuno, alcune disparità nell’uso del Var che generano risentimenti e polemiche. Ma il bilancio è saldamente in attivo: la serie A attrae e regala emozioni e spettacolo, come sono chiamati a confermare i cinque turni che separano il campionato dalla reintrodotta pausa natalizia.

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