Antartide, Italia in prima fila per proteggere il pianeta

Vista panoramica della base italina in Antartite
Vista panoramica della base italiana in Antartite (ANSA)

ROMA. – Italia in prima fila in Antartide per scoprire i segreti del clima e degli oceani: “la ricerca polare ha un valore fondamentale e la capacità italiana di essere presente in questo ambito è cruciale, nel quadro più ampio della comprensione del pianeta”, ha detto a Roma il ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Lorenzo Fioramonti, in occasione del collegamento con la base antartica italiama “Mario Zucchelli”.

E’ stato un modo per celebrare i 60 anni del Trattato Antartico, l’accordo internazionale firmato a Washington il primo dicembre 1959 per tutelare l’Antartide e farne un territorio dedicato alla scienza e alla pace. Tanto che “qui i confini sono diversi e noi ci troviamo vicini a Corea, Germania, Cina, Stati Uniti, Germania e Francia”, ha detto il capo spedizione della base Mario Zucchelli, Gianluca Bianchi Fasani, nel collegamento in diretta organizzato dal ministero.

“Il motivo per cui siamo qui è fare scienza”, ha detto ancora. Con lui tanti i ricercatori e i tecnici che hanno partecipato al collegamento, nonostante fosse passata la mezzanotte e alle cinque fosse in arrivo un volo dalla Nuova Zelanda. La base Zucchelli, con quella italo-francese Concordia, sono fra i risultati del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (Pnra), promosso nel 1985 dal ministero e oggi gestito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) per la parte scientifica e dall’Enea per la logistica.

La ricerca gioca la parte del leone, con progetti di rilievo internazionale come la perforazione Epica, che nel 2008 ha fatto luce su 800.000 anni di storia del clima e che adesso passa il testimone al progetto Epica Beyond. “L’obiettivo è ricostruire il clima di un milione e mezzo di anni fa”, ha detto il presidente della Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide, Antonio Meloni.

“Tra quei ghiacci c’è moltissimo da capire sul futuro del clima”, ha osservato il sottosegretario del Miur Giuseppe De Cristofaro, che ha recentemente guidato la delegazione italiana nella visita alle due basi antartiche. “Sono delle punte di eccellenza, sia per la ricerca sia per la grande organizzazione logistica” e per questo, ha aggiunto, è importante “accendere i riflettori sul ruolo dell’Italia in Antartide”. Che si tratti di un

a realtà unica è chiaro a tutti i protagonisti del progetto, come il presidente dell’Enea Federico Testa, per il quale visitando quei luoghi unici al mondo “sembra davvero di essere su un altro pianeta”.

(di Enrica Battifoglia/ANSA)

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