Casini,una missione dal bilancio positivo

Il senatore Pier Ferdinando Casini, i deputati Mariela Magallanes e Americo De Grazia e l’Ambasciatore Placido Vigo

Per Mariela Magallanes e Americo De Grazia, i due deputati “ospiti” della nostra Ambasciata, l’incubo si è concluso. Il senatore Pier Ferdinando Casini, con il supporto fondamentale dell’Ambasciatore Placido Vigo, è riuscito ad ottenere il salvacondotto dal Tribunale Supremo di Giustizia; salvacondotto che ha permesso ai due parlamentari di lasciare il paese. Ora sono in Italia.

Mariela Magallanes e Americo De Grazia erano stati accusati di “tentativo di colpo di Stato e incitamento all’insurrezione”. Capi d’accusa senza alcun fondamento, ma indispensabili per permettere al Tribunale Supremo di Giustizia di revocare l’immunità parlamentare ai deputati e ordinarne l’arresto. Magallanes e De Grazia, anticipandosi alla decisione dell’Alta Corte e temendo il peggio, si erano rifugiati presso la nostra Ambasciata. Era l’8 maggio. Da allora sono stati “ospitati” – formula diplomatica per evitare il termine “asilo” – dal nostro Ambasciatore.

Il bilancio della visita del Senatore Pier Ferdinando Casini è senz’altro positivo. Lo è dal punto di vista sociale e lo è anche da quello politico.

Il leader dei Centristi per l’Europa i problemi della nostra Comunità li conosce bene. Ne era venuto a conoscenza nel corso della sua prima visita in Venezuela. Ed ora, è voluto tornare per rendersi conto di persona se quelle difficoltà che gli erano state esposte, si erano effettivamente aggravate. Non ha atteso che qualcuno glielo raccontasse. A Caracas e a Maracaibo ha ascoltato tanto e con grande attenzione.

Nell’ambito politico, con l’abilità frutto di tanti anni di esperienza, Casini è riuscito a concludere una partita che aveva iniziato la nostra Ambasciata con discrezione e prudenza: la liberazione dei deputati “ospiti” in Ambasciata. Ha sostenuto incontri con Governo e Opposizione. Si è riunito con Guaidó e il suo entourage e con il presidente Maduro. Il colloquio con quest’ultimo, che per l’occasione era accompagnato dai ministri Jorge Arreaza e Jorge Rodríguez, si è prolungato per oltre un’ora. La riservatezza ha caratterizzato le dichiarazioni del senatore alla fine del dialogo. Poche parole, il resto bisogna leggerlo tra le righe.

“Il negoziato è necessario, è indispensabile. Non c’è altro cammino” ha detto.

In altre parole, a suo giudizio la soluzione alla crisi politica sarà possibile solo quando le parti interessate saranno disposte a fare concessioni e trovare un accordo. Non prima. Pare, però, che né il Governo né l’Opposizione siano disposti a un dialogo che permetta di uscire dall’attuale situazione di stallo. Il governo temporeggia, si mantiene al potere e continua a gestire il Paese. L’Opposizione lacerata da correnti, faide e polemiche frena in attesa di una coesione che, seppur necessaria, tarda ad arrivare. Né il Governo, né l’Opposizione pare abbiano la forza per imporsi definitivamente. A Guaidó sta venendo a mancare la simpatia delle piazze mentre Maduro è in affanno per le sanzioni che colpiscono la sua dirigenza politica. Casini è poi cosciente che la crisi economica e istituzionale del Venezuela si articola attorno al delicato equilibrio del bilanciere politico latino-americano in cui s’intrecciano gli interessi economici della Cina e quelli geopolitici di Russia e Stati Uniti

Il leader centrista può considerarsi soddisfatto per l’esito di questa missione venezuelana. E lo può essere anche il nostro Ambasciatore Vigo, il cui concorso è stato determinante per la concessione dei salvacondotti ai deputati italo-venezuelani. Anche per la nostra Collettività l’incontro con il senatore Casini è stato molto importante. Dopo la sua visita resta la speranza che, come in passato, possa farsi eco della loro drammatica realtà e che, con la sua testimonianza, riesca a sensibilizzare le forze politiche italiane affinché prendano coscienza della gravità della crisi istituzionale venezuelana. È necessario che capiscano quanto profonde sono le difficoltà che emergono da una iper-inflazione che impoverisce tutti, dalla dollarizzazione che ha disintegrato la moneta nazionale trasformandola in carta straccia, da un’economia il cui Pil continua a contrarsi pericolosamente e a ritmi vertiginosi. E anche che diventa sempre più necessario promuovere politiche orientate a favorire il rientro in Patria degli emigranti anziani e l’inserimento dei loro figli e nipoti nel mondo del lavoro.

Mauro Bafile