Putin-Xi inaugurano mega-gasdotto “Forza della Siberia”

Cerimonia d'inaugurazione del gasdotto "Forza della Siberia" ad Amur, con collegamento in video di Putin e Xi Jinping. (Bluewin)

MOSCA.  – L’occasione è di quelle in pompa magna. Vladimir Putin è in video-collegamento da Sochi, Xi Jinping da Pechino, mentre l’amministratore delegato di Gazprom, Alexei Miller, si trova al confine tra Russia e Cina, nell’Amur, dove il mega-gasdotto “Forza della Siberia” – prima conduttura diretta fra “orso” e “dragone” – scavalca la frontiera.

“Presidente Putin, chiedo il permesso di attivare la fornitura”, declama Miller dalle sale della stazione di pompaggio. E naturalmente, si parte.

La giornata è davvero storica perché la cerimonia incarna plasticamente quella “giravolta verso Oriente” varata da Putin nel 2014, sull’onda della crisi con l’Ucraina e il grande gelo con l’Oriente.

Il contratto, firmato nel maggio di quell’anno fra Gazprom e la China National Petroleum Corporation (CNPC), prevede una fornitura trentennale di 38 miliardi metri cubi annui (a regime entro il 2024).

Il prezzo pagato da Pechino per il gas russo è uno dei segreti meglio custoditi a Mosca ma si sa che il valore totale del contratto ammonta a oltre 400 miliardi di dollari.

“Oggi – ha dichiarato Putin – il partenariato strategico russo-cinese nel settore energetico raggiunge un livello completamente nuovo e ci avvicina all’obiettivo di portare entro il 2024 l’interscambio commerciale fra i nostri due Paesi a 200 miliardi di dollari”.

Anche Xi non ha nascosto la sua soddisfazione. “Lo sviluppo delle relazioni russo-cinesi è e rimarrà una traiettoria prioritaria nella politica estera di ciascuno dei nostri Paesi”, ha dichiarato sottolineando come l’entrata in servizio del gasdotto sia “un importante risultato intermedio e l’inizio di una nuova fase della nostra cooperazione”.

Che Pechino e Mosca “ballino” sempre più a ritmo nelle questioni globali d’interesse comune è ormai acclarato (benché non manchino le frizioni su alcuni dossier, come l’Asia Centrale, e il Cremlino sia ben consapevole di dover ricoprire il ruolo di junior partner, con un’economia nazionale quasi 20 volte inferiore a quella cinese).

La giravolta verso l’Oriente, dal punto di vista energetico, è ad ogni modo solo all’inizio. Miller ha detto più volte che il progetto di una seconda linea del “Forza della Siberia” (la rotta occidentale attraverso l’Altai) è imminente e si attende solo l’accordo sul prezzo (nodo chiaramente non indifferente).

In quel caso sarebbero altri 30 miliardi di metri cubi. E se si conta nel computo totale anche il gas liquefatto, le forniture russe alla Cina arriverebbero a toccare quota 80 miliardi di metri cubi annui. Il che farebbe della Russia il primo fornitore di gas della Cina.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)