Supercomputer, droni e robot, Italia cavalca innovazione

Il logo di Leonardo. (ANSA/LUCA ZENNARO)

GENOVA. – Una grande scommessa sull’innovazione che percorre l’Italia da Nord a Sud per portarla all’avanguardia internazionale in materia di tecnología e nello stesso tempo rispettando la sostenibilità: è questo l’obiettivo dei Leonardo Labs, la rete dei laboratori della Leonardo presentata a Genova nella giornata degli Innovation Award 2019, l’iniziativa che l’azienda dedica ai giovani ricercatori.

“La ricerca è il motore dell’innovazione”, ha detto il presidente di Leonardo Giovanni De Gennaro. “Il migliore contributo che, come impresa ad alto contenuto tecnologico, sentiamo di offrire ai territori e alle comunità è proprio l’innovazione. Innovazione che vogliamo cogliere, riconoscere e stimolare ovunque si produca”.

É una scelta, ha rilevato, che “permette all’Italia di continuare a sedersi nel salotto buono dei produttori di tecnologia”.

Innovare significa anche accogliere una sfida, ha spiegato Roberto Cingolani nella sua prima uscita pubblica come Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo, ruolo che riveste da settembre.

“Il progresso – ha aggiunto – avanza a ritmo imbarazzante” in un “mercato ipercompetitivo” e l’obiettivo dei Leonardo Labs è “diventare driver dell’innovazione nell’arco di 5-10 anni”.

Big data, supercalcolo, intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche sono le sfide che si preparano a raccogliere i laboratori che nei prossimi cinque anni sono previsti in tutta Italia, in prossimità con le sedi produttive della Leonardo, da Genova fino a Napoli.

Grazie a essi giovani ricercatori di tutto il mondo potranno arrivare in Italia per lavorare con gli esperti delle divisioni produttive di Leonardo.

I Leonardo Labs sono l’espressione della nuova road map, che “assicura una prospettiva di crescita nel lungo periodo per affrontare le sfide del terzo millennio in chiave sostenibile”, ha rilevato in una nota l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo.

Se Genova è destinata a ospitare uno dei supercomputer più potenti del mondo diventando la sede del laboratorio sul supercalcolo, a Torino si farà ricerca sui velivoli e a Cascina Costa (Varese) sugli elicotteri, il laboratorio di Roma studierà l’elettronica, mentre quello di Napoli i nuovi materiali che in futuro permetteranno di realizzare aerei più leggeri e meno inquinanti.

“E’ una grande scommessa e bisogna avere il coraggio di rischiare” anche perché, ha aggiunto Cingolani, “non si può chiedere di correre una maratona tenendo il ritmo dei 100 metri: bisogna pensare a qualcosa che possa aiutare lo sviluppo”.

In questo senso la potenza di calcolo è cruciale. Per esempio, permetterà di progettare avatar digitali di nuove tecnologie, come la versione digitale di un aereo: “Questo consente di abbattere costi, aumentare sicurezza e sostenibilità e di accelerare le certificazioni”.

In altre parole, si gettano le basi della futura industria 5.0. Di qui le riflessioni della Leonardo sui droni “vincenti” per il futuro, in grado di offrire i servizi più utili e interessanti, o su futuri robot spaziali per andare in avanscoperta nell’esplorazione di Luna e Marte.

“Le opportunità di sviluppo sono enormi, come le possibili scelte”. Si tratta di affrontare tecnologie complesse ed “è importante – ha concluso – avere una struttura tecnologica che possa permettersi questo tipo di ricerca”.

(di Enrica Battifoglia/ANSA)