La Guyana, nel 2020 crescerà dell’85% grazie al petrolio

Carta geografica con la Guyana
La Guyana, nel 2020 crescerà dell’85% grazie al petrolio

La Guyana, nel 2020 crescerà dell’85% grazie al petrolio.

A far data dal 2020 nella Guyana, inizierà la produzione di petrolio scoperto da ExxonMobil. Si tratta di vasti giacimenti che fanno gola a più multinazionali.

La crescita per il 2020 del paese è stata stimata all’85,6%.

Si parla addirittura di 5 miliardi di dollari entro il 2025, risorse economiche tali da modificare profondamente la struttura economica e sociale della nazione ma anche i rapporti con i confinanti Venezuela e Brasile.

Al governo andranno 300 milioni nel 2020, 5 miliardi entro il 2025.

Il Fondo Monetario Internazionale ha “Termini favorevoli per gli investitori”.

La produzione partirà a dicembre e nel primo trimestre del 2020 si prevedono oltre 100.000 barili al giorno, con l’obiettivo di ExxonMobil di arrivare entro il 2025 a una produzione di almeno 750.000 barili al giorno, un barile per persona.

Il Paese chiuderà quest’anno con una crescita del 4,4% del Pil, che vale circa 4 miliardi di dollari, ma il Fondo monetario internazionale stima per il prossimo anno una crescita dell’85,6%, quattordici volte la crescita cinese, con un reddito medio per persona più che raddoppiato, a 10.000 euro all’anno.

Nel 2024 il Pil è proiettato a 15 miliardi di dollari, il petrolio ne rappresenterà il 40 per cento. Il 75% della produzione sarà inizialmente diretto al recupero dei costi di ExxonMobil e dei partner, il restante 25% verrà considerato come profitto e diviso al 50% con il governo. Gli accordi prevedono una royalty del 2% sui guadagni lordi, che porteranno il governo a una quota del 14,5% dei ricavi totali.”

Il presidente della Guyana David Granger ha commentato con le notizie mostrando prudenza.

In tale contesto politico-economico viene da chiedersi quali saranno i futuri equilibri tra Guyana, Venezuela e Brasile anche in termini di sfruttamento della foresta amazzonica.