Manovra: caos decreto fisco, si tratta per rivedere Rc auto familiare

Una ragioniera lavora ad un modello 730 nell'ufficio di un commercialista, in un'immagine d'archivio.
Una ragioniera lavora ad un modello 730 nell'ufficio di un commercialista, in un'immagine d'archivio. ANSA / STRINGER

ROMA. – Conti da rifare, questioni politiche ancora da risolvere, norme da rivedere, compresa la ‘rivoluzione’ dell’Rc auto familiare: è caos sul decreto fiscale, che non accoglierà, alla fine, il decreto su Alitalia. L’impasse della Camera rallenta anche il percorso della legge di Bilancio: il decreto, la prima ‘gamba’ della manovra, sembrava chiuso dopo una maratona notturna lunga 14 ore ma già prima dell’arrivo in Aula a Montecitorio si era prospettato un rinvio in commissione per risolvere problemi dettati un po’ dalla fretta e un po’ dalle difficoltà tra alleati.

Ad aprire le polemiche era stata infatti Italia Viva, su una norma specifica per il rinvio delle regole sulla trasparenza per le fondazioni legate ai partiti, votato dal resto della maggioranza. Il nodo, a distanza di 24 ore, non è stato ancora sciolto e se i Dem – dopo essersi detti pronti a fare retromarcia, oggi offrono una revisione, Iv insiste perché venga cancellata e basta.

Possibile che alla fine si stralci la norma con l’impegno però a rivederla e approvarla nel primo provvedimento utile. Perché il problema delle migliaia di associazioni coinvolte oltre alle fondazioni dei partiti esiste, insistono dal Pd, e non si può ignorare.

Ancora più delicata politicamente, perché riguarda una misura difesa dai 5S come una “boccata di ossigeno per le famiglie”, è la questione dell’Rc auto familiare, bocciata dall’Ania come una “vittoria di Pirro”: le novità approvate dalla commissione Finanze prevedono che lo ‘sconto famiglia’, cioè la classe di merito più favorevole da applicare a tutti i mezzi di familiari conviventi, valga per tipologie diverse (quindi auto-moto) sia sulle nuove polizze sia sui rinnovi dell’assicurazione.

Le perplessità non circolano solo nel mondo assicurativo ma anche in Parlamento, tanto che si starebbe valutando l’ipotesi di eliminare il riferimento ai rinnovi. Per le decisioni c’è tempo fino a domani quando arriverà la richiesta di tornare in commissione anche per correggere alcune coperture: in bilico ci sarebbero tra l’altro il bonus per gli airbag da moto, che costerebbe più di quanto stimato, e le maggiori agevolazioni per il rientro dei lavoratori dall’estero.

Si stanno rifacendo i calcoli anche per il tetto al 3% degli interessi su rate e debiti col fisco, anche se la norma, alla fine, dovrebbe rimanere così com’è. Governo e maggioranza puntano comunque a chiudere in settimana, con la fiducia, il primo voto sul decreto fiscale, per potersi concentrare sulla manovra: al Senato l’approdo in Aula è slittato al 9 dicembre.

Ma di fatto la Bilancio ancora deve iniziare, tanto che circola l’ipotesi che si arrivi a votare già in commissione un maxiemendamento con tutte le modifiche per accelerare ed evitare il rischio, che circola con sempre più insistenza nel tam tam parlamentare, che la legge di Bilancio sia modificata solo a Palazzo Madama.

Mentre ancora si stanno decidendo i capitoli su cui concentrare le modifiche spunta intanto una nuova proposta pro famiglia: un bonus da 400 euro per il latte artificiale per le mamme che non riescono ad allattare al seno, una “battaglia del Movimento” – dicono i 5S – rilanciata dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri.

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

 

Lascia un commento