Golf: Woods rinuncia a 3 milioni, niente torneo in Arabia

Tiger Woods esulta al assicurarsi la vittoria del Masters di Augusta, USA. Immagine d'archivio.
Tiger Woods esulta al assicurarsi la vittoria del Masters di Augusta, USA. Immagine d'archivio. (ANSA))

ROMA.- Nel 2019 come nel 2020, il Saudi International, torneo dell’European Tour di golf, continua a far discutere. Nuovo rifiuto milionario da parte di Tiger Woods che, per il secondo anno consecutivo, dice no a una proposta faraonica da 3 milioni di dollari. “Non voglio andare lì – ha tagliato corto il californiano – il viaggio è troppo lungo”.

Mentre Phil Mickelson ha accettato la corte saudita e su twitter è stato costretto a rispondere alle forti critiche piovutegli addosso. “Capisco gli arrabbiati e i delusi ma la mia partecipazione è volta anche a far crescere il golf nel paese”.

Scelte diverse, opinioni contrastanti. Dietro al nuovo “niet” di Woods ci sarebbero non solo questioni di sicurezza ma politiche.

Lo scorso gennaio, il torneo del massimo circuito continentale (la seconda edizione è in programma dal 30 gennaio al 2 febbraio), è stato al centro di numerose polemiche derivate anche e soprattutto alla morte del giornalista Jamal Khashoggi, ucciso nel consolato saudita di Istanbul nell’ottobre 2018.

“Capisco che dietro a questi eventi – ha spiegato ancora Woods – ci sia anche la politica. Ma il gioco del golf può aiutare a curare anche questi aspetti”.

La questione dei diritti umani, compresi quelli delle donne, in Arabia Saudita è considerata ancora troppo lontana dagli standard occidentali. E l’opinione pubblica si divide. C’è chi plaude la scelta di Woods di declinare i petrodollari – tra i rifiuti eccellenti c’è anche quello di Rory McIlroy – e chi invece critica fortemente la scelta di altri big che prenderanno parte all’evento.

Anche quest’anno saranno infatti molte le star in campo. Dal leader mondiale Brooks Koepka al campione uscente Dustin Johnson, dai Masters Champions Sergio Garcia e Patrick Reed al vicecampione olimpico ai Giochi di Rio 2016.

Anche i campioni si dividono e il Saudi International 2020, ancor prima di cominciare, è già il torneo della discordia.

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