Appello del Vaticano, apriamo le chiese ai rifugiati

Papa Francesco durante l'Udienza settimanale. con un gruppo di migranti
Papa Francesco durante l'Udienza settimanale con un gruppo di migranti. ANSA/ETTORE FERRARI

CITTA’ DEL VATICANO. – Proprio nel giorno in cui sulle coste siciliane sbarcano oltre 120 migranti, l’elemosiniere del Papa, il cardinale che qualche mese fa attaccò la corrente ad un palazzo occupato a Roma, lancia un invito a tutti i religiosi: “Apriamo, a cominciare da me, le nostre canoniche, i conventi, i monasteri per ospitare ognuno almeno una famiglia dei campi profughi di Lesbo, per poterli svuotare tutti”.

Le parole del cardinal Konrad Krajewski arrivano da Fiumicino, dove il prelato polacco è atterrato insieme con i 33 rifugiati arrivati in Italia attraverso un corridoio umanitario dall’isola greca. “Ho visto nei campi dell’isola di Lesbo situazioni terribili. A maggio c’erano 7.000 persone – dice -, oggi ce ne sono oltre 15mila con 800 bambini non accompagnati.

Così non c’è speranza per loro oggi, si ferma in Grecia. Vivono in disagio e condizioni drammatiche. Un problema ed una vergogna per l’Europa. Il Papa ha a cuore tutto questo perché è puro vangelo. Ci ha dato l’esempio il nuovo cardinale di Lussemburgo: due settimane fa ha portato due persone da Lesbo a carico suo, ha diviso con loro lo spazio della casa e vivono insieme”.

E dalla chiesa evangelica tedesca arriva un sostegno per la Sea Watch, una delle tante ong in passato al centro di forti scontri e polemiche con l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Cinquanta associazioni di ispirazione cristiana, infatti, hanno dato vita ad un cartello, chiamato “United4Rescue”, per donare ai volontari un’altra nave che solcherà le acque del Mediterraneo già dal prossimo gennaio.

“Non bisogna solo parlare, ma bisogna agire”, le parole del presidente della chiesa evangelica tedesca, Heinrich Bedford-Strohm. Intanto, proprio oggi al porto di Messina ha attraccato l’Alan Kurdi che ha fatto sbarcare 61 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo.

Sessanta, invece, hanno toccato terra a Pozzallo, dove è arrivata la Ocean Viking. Tra i naufraghi ci sono 17 minori non accompagnati, compresi un neonato di 3 mesi con il fratellino di 3 anni. Al termine dello sbarco, tre uomini sono stati ricoverati in ospedale per traumi. Uno aveva una frattura alla caviglia, un altro un trauma cranico e un altro un trauma all’anca. Gli altri migranti sono stati trasferiti nell’hotspot di Pozzallo.

(di Domenico Palesse/ANSA)