CARACAS . – Allenare una squadra di calcio non è un compito semplice, occorre che il tecnico sia in grado di miscelare qualità tecniche, tattiche, educative e comunicative. Un mister deve avere nel suo DNA anche la passione, la capacità di relazionarsi, una personalità equilibrata, una sufficiente autostima, l’ascolto.
Tutte queste doti fanno parte del bagaglio personale dell’allenatore italo-venezuelano Francesco Stifano. Il mister di origine italiana ha il dono di saper inoculare nella mente dei suoi giocatori un obbiettivo per cui lottare. Le suE ottime prestazioni a bordo campo lo hanno catapultaTO nel campionato colombiano dove allenerà le “Águilas Negras de Rio Negro”.
L’allenatore di origine salernitana ha una vasta esperienza in Primera División sulla panchina del Real Esppor (poi diventato Deportivo La Guaira), Portuguesa, Tucanes e diverse squadre giovanili. Con i merengues, Francesco Stifano ha vinto due campionati di seguito con l’Under 20, con cui stabilisce anche un record di 32 gare di fila senza ko (un record per il calcio venezuelano). Grazie ai successi con il Real Esppor Under 20 ha disputato anche la Coppa Libertadores di categoria.
Queste credenziali gli hanno permesso di fare il grande salto in Primera nel 2013. Alla guida dello Zamora ha messo in bacheca: il Torneo Adecuación 2015, Torneo Apertura 2016 e il Titolo assoluto del 2016 battendo in finale lo Zulia. Poi ha avuto un’esperienza con il Deportivo Táchira ed infine con lo Zulia.
Con la formazione lagunare ha vinto la Coppa Venezuela nel 2018 e in questo 2019 ha raggiunto i quarti di finale della Coppa Sudamericana dove si è arreso agli argentini del Colón con un globale di 4 – 1. Grazie a queste credenziali é riuscito ad approdare nel campionato colombiano dove cercherà di scrivere una nuova gesta targata Francesco Stifano.
(di Fioravante De Simone)
