Tecnologia aiuta a scoprire il talento oltre la disabilità

Canottaggio Nei Giochi Paralimpici di Rio 2016.
Canottaggio Nei Giochi Paralimpici di Rio 2016.

MILANO. – I disabili non sono né fragili né eroi, come vengono spesso dipinti. Sono invece persone ricche di talenti, che possono essere espressi nella vita quotidiana e nel mondo del lavoro grazie alle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Ad affermarlo è Florinda Trombetta, campionessa paralimpica di canottaggio, tra gli ospiti di Microsoft per il lancio dell’iniziativa ‘Ambizione Italia per l’Inclusione e l’Accessibilità’.

Grande protagonista ai giochi di Londra 2012 e Rio 2016, Florinda è anche laureata in pedagogia e impiegata in una società leader nella ricerca del personale. Perché la retinite pigmentosa, che le ha corroso lentamente la vista, non è riuscita neppure a intaccare la sua grinta e voglia di fare. “Ho sempre creduto molto nel lavoro, non solo come strumento per soddisfare i miei bisogni personali, ma anche come strumento di autorealizzazione”, racconta la campionessa.

Nella vita di tutti i giorni, in ufficio, “la tecnologia gioca per me un ruolo fondamentale: con l’applicazione di intelligenza artificiale ‘Seeing AI’ di Microsoft, per esempio, posso leggere cosa appare sullo schermo se improvvisamente il computer si blocca.

Perché le tecnologie si possano evolvere, però, è importante che dietro ci siano persone di grande apertura mentale, capaci di abbattere gli stereotipi nei confronti della disabilità. Spesso – afferma Trombetta – i disabili sono visti come persone fragili o eroiche e queste considerazioni finiscono per oscurare il loro vero talento”.

La chiave per superare questa impasse “è il dialogo, il confronto reciproco”, e proprio dallo sport può arrivare un modello da seguire. “Il canottaggio paralimpico è un emblema di inclusione: i quattro vogatori devono avere disabilità differenti, mentre il timoniere può essere normodotato. Un microcosmo ideale – conclude Florinda – in cui si concentrano tutte le sfumature della realtà”.

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