Gattuso: “Ancelotti un padre, al Napoli non si può dire no”

Gennaro Gattuso, con la maglietta del Napoli, durante la presentazione nella conferenza stampa come nuovo allenatore della squadra partenopea. (ANSA)

NAPOLI, –  “Sono un uomo di mare ma so che qui rischio di affogare. Però il Napoli ha giocatori al 99% funzionali a quello che voglio fare e quindi ho accettato subito”. Si presenta così Rino Gattuso sulla panchina del Napoli, consapevole dell’enorme sfida che lo attende, ma pronto a “pedalare e lavorare per risalire la classifica, perché per questo Napoli il settimo posto è imbarazzante e noi dobbiamo puntare alla Champions League”.

Gattuso parla in tuta, con al suo fianco Aurelio De Laurentiis che non lo interrompe mai, ascolta l’uomo scelto per sostituire Ancelotti, facendogli firmare un contratto di sei mesi con opzione per l’anno prossimo se il Napoli arriva quarto.

Un obiettivo nero su bianco, che è molto chiaro a Gattuso: “Tra quinto e quarto posto – dice – per il club cambia tanto. La squadra ne è consapevole. So che è difficile ma il Napoli non può stare fuori dall’Europa che conta, è una squadra di valore”.

“Dobbiamo recuperare punti – continua- rispetto a due-tre squadre e andare in Champions League. Io so cosa posso dare, la squadra e la società mi devono aiutare, ma dobbiamo viaggiare di pari passo su quello su cui ultimamente si fa fatica”.

Una fatica che il Napoli sta facendo anche con uno scarso apporto dei tifosi che erano circa 20.000 ieri sera nella gara decisiva di Champions League, ma Gattuso ha la sua ricetta: “Con i tifosi – dice – si ricompone con i risultati, il senso di appartenenza, le prestazioni e recuperando punti in poco tempo”.

“Ringhio” arriva poi al capitolo Ancelotti, l’uomo che lo ha allenato al Milan per otto stagioni e che oggi lui sostituisce: “Ho incontrato De Laurentiis – dice – domenica sera a Roma. Non ho chiamato Ancelotti prima perché stava preparando una partita importante, ma l’ho sentito stamattina e abbiamo a lungo parlato. Sono stati due giorni non facili, sapevo che dovevo chiarirmi con Carlo, lui è stato un papà per me, ho fatto 400 partite con la sua gestione, abbiamo vinto tanto. Nei momenti di difficoltà è sempre stato a disposizione e oggi ne ho avuto la conferma, quando gli ho chiesto in cosa può migliorare la squadra. Ma per favore non fate paragoni, lui ha vinto tutto, io vorrei vincere il 10% di quello che ha vinto Carlo”.

Gattuso pensa già al suo Napoli, che sabato ospita il Parma: “Non mi piace giocare con due linee da quattro – spiega – quindi andremo verso il 4-3-3 valorizzando tutti a partire da Insigne che è un patrimonio del Napoli, è un simbolo. Lavorerò per far rendere tutti al massimo”.

Il Parma è vicino, ma lo è anche il mercato di gennaio, di cui Gattuso però non parla, glissando anche sulla domanda sulla trattativa per Ibrahimovich: “Parlo dei giocatori che il Napoli ha, che sono conosciuti e hanno mercato a livello internazionale. Quindi lavoriamo su quello che ci serve. Sappiamo che possiamo migliorare la difesa, tenere meglio il campo, il palleggio”. Il lavoro ci sarà, Gattuso è pronto ad affrontarlo.

(di Francesco Tedesco/ANSA)

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