Frecce tricolori in volo su Roma in ossequio alla Madonna di Loreto

Nella foto il casco del Gen. Colangeli
Nella foto il casco del Gen. Colangeli

Lunedì 10 dicembre scorso si levava in volo una formazione di tre aerei delle Frecce Tricolore che sorvolava il centro dei Roma ed effettuavano alcune evoluzioni sorvolando la zona Camilluccia, in ossequio alla Madonna di Loreto, protettrice degli Aeronauti.

In quegli stessi momenti in cui le Frecce Tricolori sorvolavano la capitale per festeggiare la protettrice deli Aeronauti, si spegneva, alla veneranda età di 88 anni, il Generale Giuliano Colangeli, assai noto nelle forze armate per via della sua strabiliante carriera militare, esemplare e ricchissima di esperienze.

Le esequie del gendarme si sono tenute lo scorso 12 dicembre nella chiesa di Santa Maria Regina Pacis a Ostia alla presenza, oltre che dei familiari, anche delle rappresentanze istituzionali, quali l’Arma dei Carabinieri e ovviamente gli avieri dell’Aeronautica Militare che esibivano il casco e la spada sul quale erano incisi il nome del Generale.

Il vissuto del Militare risulta davvero strabiliante. Infatti il Generale Giuliano Colangeli, classe 1931, già figlio del Gen. Cesare Colangeli, pilota, fondatore dell’Aeronautica Militare nel 1924 e medaglia d’argento al valore militare per operazioni militari in Kenia, fu pilota e istruttore di volo di molti ufficiali dell’Aeronautica Militare italiana.

Il Gen. Giuliano Colangeli nella sua carriera ha pilotato alcuni tra i velivoli militari più difficili da governare, tra cui il “G.91 Aeritalia” e successivamente l”F104 starfighter”, soprannominato nell’ambiente come “il fabbricatore di vedove” o anche “Spillone”.

Il Gen. Colangeli ha frequentato l’Accademia Aeronautica dal 1951 al 1954, ottenendo il brevetto di pilota militare e iniziando ad operare su Brescia. E’ stato pilota operativo dal ’55 al ’71 in numerose missioni durante la guerra fredda. Poi comandante dell’aeroporto di Pratica di Mare (RM) dal ’78 all’81, aeroporto limitrofo alla tenuta di Castelporziano del Presidente della Repubblica.

Negli ultimi due anni di carriera tra l’85 e l’87 ha ricoperto l’incarico di Comandante del Gruppo Volo della Scuola di Volo Avanzata di Amendola (FG), 32° stormo. E’ stato pertanto il punto di riferimento di molti ufficiali piloti di accademia formati sotto la sua guida, considerata la sua autorevolezza ed esperienza quale pilota militare d’avanguardia nel periodo post-bellico.

In congedo dal servizio permanente sin dal 1987 era comunque noto nel mondo dell’aeronautica per essersi distinto durante sua stupefacente la carriera militare.

L’Aeronautica Militare, facendo sorvolare Roma dalle frecce tricolori lo scorso 10 dicembre in occasione dei festeggiamenti per la Madonna di Loreto, ha involontariamente donato il proprio ultimo saluto e accompagnato oltre la vita, un indomito e stupefacente militare che ha servito la Repubblica con coraggio, anteponendo sempre il bene della Nazione a quello proprio o della propria famiglia.Quanto a noi, considerata la sua storia, è impossibile non immaginarlo oggi ad assecondare la sua passione per volare planando nei cieli. Grazie e buon volo, Generale.