Consiglio dei Ministri e nuovo vertice, alta tensione sulla prescrizione

Il primo Consiglio dei ministri del secondo governo del presidente Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi, Roma
Il primo Consiglio dei ministri del secondo governo del presidente Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi, Roma, 5 settembre 2019. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

ROMA. – Dalla giustizia al caso Gregoretti, dallo spacchettamento in due del ministero dell’Istruzione alla legge elettorale, dalle concessioni autostradali fino al megavertice anche con i partiti dell’opposizione sulla crisi in Iraq e in Libia.

L’agenda del premier Giuseppe Conte si riapre sugli appuntamenti rimasti in sospeso con la fine dell’anno con in più il nuovo fronte aperto sullo scacchiere internazionale con la crisi Iran-Iraq e quella libica. Fronte sul quale Conte apre ad un confronto a tutto campo anche con l’opposizione.

Ma se il fronte interno continua a fibrillare sulla questione della prescrizione, lo scontro con l’opposizione rischia di deflagrare proprio a ridosso del voto per le Regionali con il pronunciamento del Senato sull’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini.

Il premier deve anche chiudere con urgenza la questione dello spacchettamento della Ricerca dal ministero dell’Istruzione: dopo aver annunciato con largo anticipo il nome dei due nuovi ministri, è uno dei provvedimenti più attesi al cdm per consentire poi al Quirinale di procedere con le nomine: la maggioranza sembra però avere dei dubbi sui possibili costi aggiuntivi.

Mentre gli alleati di governo si spaccano sulla legge elettorale, anche la corda tesa sul tema della prescrizione rischia di spezzarsi. Il guardasigilli Alfonso Bonafede ha portato per le lunghe la trattativa sulla riforma del processo penale fino ad arrivare all’avvio dello stop alla prescrizione: ora gli alleati sono sul piede di guerra e vogliono da Bonafede una proposta chiara al vertice convocato subito dopo il consiglio dei ministri.

Conte proverà a mediare e il Pd guarda con fiducia ad una sintesi: ma se Bonafede non dovesse aprire il dialogo non potrebbe che interrompersi. Alla Camera è in discussione in Commissione la proposta di legge Costa sull’abolizione della prescrizione e martedì si vota.

“Solo il M5s, con un emendamento soppressivo, è apertamente schierato contro la nostra proposta di legge sulla prescrizione. Salvo dietrofont di qualcuno, ha buone possibilità di essere approvata”, annuncia il deputato azzurro Enrico Costa. Il segretario del Pd resta ottimista: “il presidente Conte si è incaricato di produrre un compromesso e noi abbiamo fiducia nel suo lavoro”.

Ma il guardasigilli torna ad avvertire: “vaglieremo tutte le proposte ma la prescrizione come isola d’impunità non esiste più dal primo gennaio” ribadisce alla vigilia del vertice a cui porterà il risultato dell’analisi dei dati elaborati da Via Arenula: la cancellazione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado impatta solo sul 2,2% dei processi definiti.

Conte potrebbe avere in agenda in agenda anche il dossier sulle concessioni autostradali: il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli è attesa a palazzo Chigi proprio per riesaminare la questione della revoca delle concessioni dopo le modifiche introdotte con il decreto milleproroghe di fine anno.

“Sono certo che quello sia il risultato che dobbiamo ottenere” conferma il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli dopo aver messo la parola fine sulla possibilità che Atlantia potesse intervenire su Alitalia. E mentre il governo studia anche la possibilità di comminare ad Aspi una maxi-multa in alternativa alla revoca.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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