Pitti, eleganza da baronetto in tempi di Brexit

Brit boy da Pignatelli, London style da L.B.M. 1911
Brit boy da Pignatelli, London style da L.B.M. 1911

FIRENZE. – In tempi di Brexit a Pitti Uomo non poteva mancare il British style, l’eleganza classica del tailoring del gentleman inglese che affianca però quella del ribelle brit boy. Come da Manuel Ritz dove fantasia e colore si rincorrono tra i classici tessuti di provenienza inglese, dal Principe di Galles e al pied de poule.

Nuance cammello, ocra, blue royal e biscuit ricordano i look di David Bowie e Jarvis Cocker e si alternano alle nuance fumo di Londra e nero dei vestiti più informali che potrebbero essere indossati da Robbie Williams e da Pete Doherty.

Un tipo che sembra piacere anche al marchio Paltò con le sue tre nuove proposte: Archive, Plus e Hibrid.

Capofila del British style classico è Carlo Pignatelli che debutta a Pitti con 25 capi ispirati ai brit boy che mixano lo stile classico con fantasie brillanti, con un aplomb sartoriale nelle rifiniture ricercate, con abbinamenti insoliti, dallo smoking alla giacca da baronetto.

La palette è quella naturale della campagna inglese: dal blue al red berry (mirtillo, lampone, mora), green fir (aghi di pino), black coal (nero carbone), honey (miele) e chestnut (castagno). Non mancano gli smoking in lana ricamata paisley con redingote e dettagli in raso di seta, camice-gioiello. Meno classico lo smoking doppiopetto collo sciallato in crepe di lana nero e oro con bottoni silver, cravatta in micro fantasia lurex, camicia in twill di cotone con ruche sul collo.

La collezione prende spunto da un club per gentiluomini, quindi i tessuti sono strutturati e materici, lucide e opachi, pieni e vuoti, con effetti 3D e in fantasie animalier, geometriche e floreali. Le materie prime sono lana, seta e lurex, sono lavorate con tecniche antiche come lo jacquard o innovative come il taglio al vivo e la spalmatura. I colori sono intensi e ad alto tasso di seduzione: nero ebano, rame, tabacco, rosso veneziano e silver.

Anche L.B.M.1911 propone un viaggio nelle due città-simbolo della Gran Bretagna, Londra e Liverpool. Prima tappa South Kensington, quartiere frequentato da giovani architetti e designer, culla dell’ avanguardia e spunto della collezione London Active, a base di capi tecnici e outerwear, declinati in una palette essenziale composta da blu, nero, grigio e verde salvia.

La Brick Line è l’altra zona ispiratrice, un quartiere storico che ha conosciuto lunghi periodi di degrado, ma che ha saputo rinascere come territorio di ricchezza multiculturale, con il suo brulicare di mercatini vintage, con il colore dei graffiti e dei neo e la sua atmosfera speziata che racconta la comunità indiana che da sempre ha eletto questa zona come la sua casa.

Il tema Brick Lane si dirama in due correnti riconducibili ad altrettante macchie di colore: da un lato i toni caldi del rosso, dall’altro il verde. London Brick Lane gioca su sfumature muschio, beige e rosso, estetica retro, accenti British-eccentric nel mix cromatico audace. Il blazer jacquard in lana mélange ha un effetto maglia crochet, rever ampi e sapore rustico invece per la giacca in tela bottonata di lana tinta in capo.

Il trench coat mostra un disegno check su base pied de poule, in pura lana mélange effetto shetland.

Da Gabriele Pasini il cappotto in tartan è in pieno British style. Ma il progetto di tinto in capo si evolve in una serie di proposte, giacche e cappotti in misto cachemire, tinti e sfumati a mano con una vernice spray, tecnica ripresa anche nell’evoluzione del quadro rosso e nero, riproposto combinando la tinta in capo a mano con un’esclusiva tecnica al laser che, vaporizzando il colore direttamente sul tessuto, permette di ottenere allo stesso tempo la fantasia e la sfumatura sul capo.

Per il marchio canadese Mackage, i direttori creativi Eran Elfassy ed Elisa Dahan hanno pensato a una capsule intitolata Secret Society: un club misterioso dove la medaglia al valore si raggiunge con il capospalla adatto.

(dell’inviata Patrizia Vacalebri/ANSA)